Si parte, come è consuetudine, in musica: con Enrico Fink, l’Orchestra Multietnica di Arezzo e Alexian Group, note ebree che si fondono ad arie zigane nel racconto di due popoli di due popoli che i nazisti volevano sterminare. Sul palco Ugo Caffaz, che è un po’ l’anima da sempre del Treno della memoria toscano e colui che l’ha di fatto inventato, consulente della Regione riconfermato per le politiche sulla memoria, introdurrà quindi l’assessora Alessandra Nardini e il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo. Una testimonianza raccolta in una videointervista in questi giorni di Enrico Pieri, superstite alla strage toscana nazi-fascista di Sant’Anna di Stazzema, farà da prologo. Ad un video lungo venti minuti (e simbolicamente quasi venti anni) – Firenze- Auschwitz andata e ritorno - sarà affidato il compito di provare a trasmettere l’atmosfera che ogni volta si respira sul treno, quello vero previsto ogni anno dispari e carico di cinquecento studenti ma che quest'anno non partirà. Quel treno dove si sale con uno stato d’animo e immancabilmente si torna con un altro, scossi ma cresciuti, i giovani come i grandi. Un viaggio dove niente è improvvisato, denso di parole ed emozioni dal primo all’ultimo minuto, preparato con lezioni di approfondimento in estate con i professori e poi da settembre a gennaio a scuola, in classe con ragazze e ragazzi. Un lavoro che non è mancato neppure quest’anno.
Quindi sarà la volta dei testimoni e sopravvissuti, intervistati e introdotti da Camilla Brunelli e da Luca Bravi del Museo della Deportazione e Resistenza di Prato, che dal 2009 il treno l’organizza. Farà sentire la sua voce Vera Vigevani Jarach, lei che ben due tragedie del Novecento ha vissuto: la persecuzione contro gli ebrei di nazisti e fascisti (il nonno finito nel fumo di un camino ad Auschwitz, la sua famiglia la discriminazione delle leggi razziali) e poi, fuggita in Argentina, la scomparsa della figlia ‘desaparecida’ nel 1976, vittima di un’altra dittatura. Ci sarà Kitty Braun, fiumana ‘adottata’ da Firenze all’indomani della Seconda guerra mondiale, deportata con la mamma ed il fratellino, ad appena nove anni, cinque mesi a Ravensbruck e Bergen Belsen, piccola e già grande a raccontare fiabe ogni giorno agli altri bambini del lager. Ci saranno, immancabili negli appuntamenti della memoria della Toscana, Andra e Tatiana Bucci, cugine di Kitty, sorelline scambiate per gemelle e per questo sopravvissute alla selezione iniziale di Birkenau ma scampate poi anche agli esperimenti di Mengele, quattro e sei anni quando finirono in quell’inferno. Ci saranno, nel video sul treno, anche le parole e i volti di chi non c'è più ma che per tanti anni ha raccontato con generosità ai ragazzi la propria storia di attivisti perseguitati, partigiani e soldati che dissero no alla Repubblica di Salò: Vera Michelin Salomon, Marcello Martini, Antonio Ceseri.
Durante l’evento in streaming saranno presentati anche i lavori più interessanti realizzati in questi mesi, in classe, dagli studenti delle scuole superiori toscane. Sono arrivati quarantanove elaborati, frutto delle attività realizzate nel corso delle lezioni. Quindi, a far le conclusioni, sarà alla fine il presidente della Toscana Eugenio Giani, per poi, attorno alle 12.30, chiudere di nuovo in musica.
Fonte: Regione Toscana - Ufficio stampa
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