Baccelli: "Edilizia popolare superata". Cgil e Sunia: "Disagio abitativo affligge migliaia di famiglie"

Stefano Baccelli

Baccelli: "Edilizia popolare superata. Serve un nuovo strumento all'insegna della qualità dell'abitare"

"Credo che sia ormai obsoleta l'edilizia residenziale pubblica che realizza grandi condomini, consuma suolo, non riesce a gestire la mediazione condominiale e a fornire manutenzione e servizi eficienti. Occorre un nuovo strumento che metta insieme housing sociale, emergenza abitativa e quella che oggi è l'edilizia popolare, una risposta che sia di qualità dell'abitare, di costruzione di una comunità e di relazioni sociali".

A proporlo è l'assessore alle infrastrutture e governo del territorio Stefano Baccelli in occasione del convegno 'Lucca 2021' organizzato dalla Regione per parlare del ruolo della rigenerazione urbana nella rinascita sociale e culturale del Paese e fornire a Enti locali e professionisti le informazioni e gli strumenti per proporre progetti da finanziare grazie alle risorse messe a disposizione dall'Europa nell'ambito del progetto Next Generation Europe.

"Serve una politica abitativa che non sia semplicemente assegnare un alloggio - prosegue l'assessore - ma un luogo dove vivere bene e avere ottima qualità della vita", dunque un nuovo strumento che superi l'edilizia popolare vecchia maniera e dia risposte diversificate, di qualità e rispettose dell'ambiente ai molteplici bisogni abitativi dei cittadini.

"L'edlizia popolare classicamente intesa - spiega Baccelli - andava bene ai tempi di Amintore Fanfani e del Piano casa, quando gli italiani avevano bisogno di un alloggio, qualunque esso fosse. E comunque anche allora c'erano anche strumenti diversi come l'edilizia convenzionata. Io credo che oggi il sistema Erp sia superato. Per prima cosa è sbagliata l'idea di consumare nuovo suolo per nuove costruzioni. Esistono possibilità diverse". "Qui in provincia di Lucca - continua l'assessore attingendo alla sua esperienza di presidente della Provincia - c'è un'esperienza di governance che vede capofila la Provincia affiancata da Comuni, associazioni laiche e cattoliche di volontariato. Insieme a Fondazione Cassa di risparmio di Lucca e con un finanziamento di Regione Toscana hanno dato vita ad un progetto di housing sociale grazie al quale sono state realizzate 100 unità abitative senza consumare un solo metro di suolo, ma ristrutturanfi e riqualificando immobili già esistenti".

L'assessore ha spiegato che la nuova governance del social housing dovrebbe mettere al centro la considetta 'area grigia', cioè le molte giovani coppie che non possono permettersi un affitto a prezzo di mercato, gli anziani che hanno bisogno di assistenza e compagnia, altre tipologie di cittadini diverse con necessità diverse alle quali la classifica edilizia popolare non riuscirebbe comunque a dare risposta.

Cgil e Sunia Toscana replicano alle parole dell’assessore regionale Baccelli: “Affermazioni che dimostrano di non avere contezza del problema casa, che affligge migliaia di famiglie toscane"

L’assessore regionale Stefano Baccelli, nel corso del convegno 'Lucca 2021' organizzato dalla Regione, ha dichiarato “obsoleta l’edilizia residenziale pubblica, perché realizza grandi condomini, consuma suolo e non riesce a gestire la mediazione condominiale e fornire manutenzione e servizi efficienti’. Una bocciatura su tutta la linea del comparto delle case popolari.

Ci troviamo di fronte a delle affermazioni che dimostrano di non avere contezza del problema casa, che affligge migliaia di famiglie toscane, colpite dalla grave crisi economica, resa ancora più insostenibile dalla pandemia. Un disagio abitativo che sta crescendo a dismisura nella nostra Regione, annoverando tra le fila di coloro che rischiano di perdere la casa i tanti lavoratori in cassa integrazione e che hanno già perso il lavoro.

Questi andranno ad ingrossare le fila delle 25mila famiglie che sono in attesa di una casa popolare in Toscana, delle 18mila che hanno fatto richiesta di un contributo di sostegno all’affitto per l’emergenza Covid, delle oltre 12mila famiglie che subiscono uno sfratto per morosità incolpevole, in attesa dell’esecuzione con forza pubblica. Senza dimenticare le oltre 30mila famiglie che sono strozzate dall’alto livello degli affitti, dove la Toscana detiene il triste primato di Regione tra le più care in Italia.

CGIL e SUNIA della Toscana sono fermamente convinte che l’edilizia pubblica sia la miglior risposta al disagio attuale delle famiglie: solo rafforzando ed incrementando il numero di case popolari riusciremo a offrire una soluzione sociale alle persone in difficoltà. Auspichiamo che la posizione della Giunta Toscana sia, invece, quella confermata all’inizio della Legislatura dal Presidente Eugenio Giani, quando sottoscrisse il documento per il rafforzamento del sistema di edilizia pubblica presentato proprio da CGIL e SUNIA.

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