No ad aperture non autorizzate che mettano a rischio la salute pubblica. “Chi non rispetterà le regole e accoglierà clienti nei propri locali, non osservando le disposizioni vigenti andrà incontro non solo a sanzioni ma anche al ritiro della licenza. La nostra associazione prende le distanze da simili forme di protesta”. Non usa mezzi termini Pasquale Naccari, portavoce di Tni-Tutela Nazionale Imprese e di Ristoratori Toscana che questa mattina è stato ricevuto insieme al vice presidente Raffaele Madeo dal prefetto Alessandra Guidi. Contemporaneamente, i rappresentanti delle altre sigle riunite nel collettivo Tni sono stati ricevuti dai prefetti delle altre città italiane, da Vicenza a Salerno, da Brescia a Foggia, da Treviso a Bari, che hanno aderito alla mobilitazione. Nel corso degli incontri le delegazioni di imprenditori hanno ribadito la necessità di aprire anche a cena e nel fine settimana.
“Perché a pranzo sì e dopo le 18 no? Perché in settimana sì e nel weekend no?”, ha sottolineato Naccari chiedendo al prefetto del capoluogo toscano di farsi portavoce e pretendere dal Governo "le prove scientifiche che individuino i pubblici esercizi come luoghi di contagio e sulle cui basi sono state imposte le chiusure". “I nostri locali sono sottoposti a protocolli molto rigidi e tutti noi abbiamo una capienza massima da rispettare, sia durante la settimana che il sabato e la domenica, sia di giorno che di sera. Se il problema è quello che succede in strada o nelle piazze allora bisognerebbe pensare a un modo diverso di fare i controlli. Noi siamo pronti a collaborare per semplificare il lavoro delle forze dell'ordine. Al prefetto abbiamo proposto di identificare i nostri clienti lasciando loro un bollino da mostrare in caso di controllo. Vogliamo dimostrare che i responsabili degli assembramenti non siamo noi gestori”. Sempre al prefetto, Naccari ha chiesto di sostenere la propria battaglia con gli organi competenti affinché “venga assolutamente evitato il blocco dell'attività d'asporto e si prevedano indennizzi continuativi e proporzionali alla perdita di fatturato”.
Domani, venerdì 15 gennaio, sotto l'hashtag #ioaprosoloinsicurezza, gli imprenditori di Tni accenderanno luci e musica e apriranno le porte dei propri locali simulando una cena alla quale partecipano titolari e dipendenti del locale che non sono in cassa integrazione. Le maggiori adesioni in Toscana a Firenze, con 300 locali, una ventina a Livorno e altrettanti a Pisa e Siena. Flash mob anche a Trento, Treviso, Verona, Vicenza, Savona, Genova, Milano, Roma, Napoli, Salerno.
Per aderire al flashmob: bit.ly/ioapro
Fonte: Ufficio Stampa
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