Colpivano tra Firenze e provincia
I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Firenze hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto d’iniziativa tre soggetti di nazionalità albanese costituenti un sodalizio criminale dedito ai furti in abitazione a Firenze e Provincia. I tre, di 41, 27 e 25 anni, tutti con precedenti specifici e senza fissa dimora in Italia, sono stati fermati a Firenze, lungo il sottopasso ferroviario di via Vittorio Emanuele II.
A partire dai mesi di novembre e dicembre scorsi, a seguito delle commissione di alcuni furti in abitazione tra Firenze e Fiesole, i Carabinieri di Firenze avevano incrementato i servizi di controllo del territorio nelle zone maggiormente compite dei quartieri Campo Marte e Rifredi e lungo il confine del territorio comunale di Firenze con quello di Fiesole. In particolare, sin da subito i militari inquirenti avevano focalizzato l’attenzione su un’autovettura station wagon di colore scuro, più volte segnalata quale possibile autovettura utilizzata dai malviventi.
Durante uno dei tanti servizi di pattuglia, i militari, nel transitare in via Stibbert, hanno notato tre soggetti scendere da una Smart parcheggiata, che con fare circospetto si sono avvicinati a un’a station wagon di colore nero parcheggiata a pochi metri dalla loro, e dopo esservi saliti, sono partiti a tutta velocità in direzione Trespiano facendo perdere le loro tracce.
La smart, risultata “pulita” dopo accertamenti, era stata noleggiata mentre la station wagon, della quale era stato annotato un parziale di targa, era compatibile con un’autovettura asportata a seguito di un furto in villa perpetrato il 15 dicembre scorso tra le vie Faentina e Bolognese.
I carabinieri hanno chiesto all’autorità giudiziaria l’autorizzazione per installare dispositivi GPS sulle due auto non appena fossero state nuovamente rintracciate. Richiesta subito avallata dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Firenze, titolare del fascicolo di indagine, dott.ssa Christine Von Borries.
Ritrovata, parcheggiata in via Vittorio Emanuele II, la Smart da cui era scaturita l’indagine e poco distante, in via del Romitino, la station wagon utilizzata per commettere i furti.
I successivi servizi di osservazione e pedinamento condotti con l’ausilio dei dispositivi gps installati sulle auto monitorate e l’analisi di svariati filmati di circuiti di videosorveglianza, hanno consentito di comporre un imponente quadro probatorio a carico dei tre soggetti in ordine a una serie di furti, sette in particolare, tra tentati e consumati, tutti posti in essere in orario pomeridiano (tra le 17 e le 20 su obiettivi scelti a caso) a Firenze, ma anche nei comuni di Fiesole, Sesto Fiorentino e Bagno a Ripoli, per i quali, nella serata di ieri, i tre, di rientro dall’ennesima scorribanda, sono stati fermati a piedi nel sottopasso ferroviario di via Vittorio Emanuele II dopo aver parcheggiato la station wagon in via del Romitino.
A seguito di immediata perquisizione personale, poi estesa all’auto, i militari hanno infatti trovato alcuni monili in oro ed un orologio appena asportati all’interno di una abitazione del Comune di Sesto Fiorentino, nonché svariati attrezzi atti allo scasso (piedi di porco, trapani, smerigliatrici, tronchesi idrauliche e altro ancora).
Niente in confronto a quanto rinvenuto nella stanza di un bed ed breakfast della stessa via Vittorio Emanuele II dove i tre avevano collocato la loro base operativa e all’interno di un’abitazione ubicata in via XX settembre, nella disponibilità di una dei tre: trovati infatti una novantina di pezzi di gioielli in oro (anelli, bracciali e orecchini), ma anche prestigiosi orologi, profumi, rare bottiglie di vino e un cofanetto con 30 penne antiche, oltre alla somma in contatti di oltre 4.000 euro e un migliaio di euro in valuta straniera (dollari, sterline e peso messicani). Tutti oggetti posti sotto sequestro poiché provento dei furti monitorati ma sicuramente anche di altri furti per i quali verranno effettuati ulteriori accertamenti.
I tre soggetti fermati, espletate le formalità di rito, sono stati tradotti presso la casa circondariale di Firenze. L’indagine proseguirà per acquisire ulteriori elementi investigativi che consentano di addebitare agli stessi soggetti ulteriori furti in abitazione e individuare le vittime per la restituzione della refurtiva rinvenuta.
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