“Un chiarimento necessario per non creare ulteriori problemi alle attività di somministrazione già messe in ginocchio dalle dure restrizioni per la pandemia. Grazie al sindaco Matteo Franconi per averci immediatamente accordato un incontro, alla presenza anche del comandante della polizia municipale, per fare chiarezza sulle modalità vendida da asporto per i pubblici esercizi”.
Sono il presidente Valdera di Confesercenti Toscana Nord Luca Sardelli ed il coordinatore Claudio Del Sarto a commentare l’esito dell’incontro con l’amministrazione comunale dopo le proteste, soprattutto dei bar, per una interpretazione troppo restrittiva del Dpcm sulla vendita da asporto.
“Una interpretazione – spiegano Sardelli e Del Sarto – che di fatto impediva la possibilità anche di portare un caffè all’esterno del locale, seppur nell’apposito contenitore chiuso, perché questo veniva considerata somministrazione e quindi vietata. Nel fine settimana siamo stati subissati di chiamate di operatori che, in zona arancione, si erano trovati a chiudere l’attività di asporto. Grazie al sindaco, siamo riusciti ad ottenere un incontro urgente per chiarire quanto a nostro avviso era palese nelle interpretazioni del provvedimento del governo. Ecco quindi che in zona rossa e arancione, negli orari in cui è e sarà in futuro concesso l’asporto, questo potrà avvenire legittimamente purché il prodotto sia consegnato in recipienti chiusi e idonei da un punto di vista igienico-sanitario e nel rispetto delle norme dell’asporto”. La conclusione di Confesercenti Valdera. “La responsabilità degli operatori è quella di rispettare le norme sulla vendita di asporto e di controllare che non vi sia consumazione nelle eventuali aree di pertinenza dell’attività. Il compito di impedire assembramenti fuori da queste aree spetta alle forze dell’ordine”.
Fonte: Confesercenti Toscana Nord - Ufficio Stampa
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