Omicidio del giovane Di Matteo, a Carmignano un incontro online degli studenti per ricordarlo


Venticinque anni fa il giovanissimo Giuseppe Di Matteo veniva barbaramente ucciso dalla Mafia. Per ricordare la sua scomparsa e per apprendere cosa sia davvero la Mafia e perché sia così importante contrastarla, gli studenti della provincia di Prato gli anni scorsi sono andati in Sicilia in questa occasione commemorativa. Quest’anno la pandemia ha impedito gli spostamenti, ma non ha fermato questo fondamentale momento di narrazione storica ed educazione alla legalità. Oggi le terze medie della scuola Pontormo e le classi III, IV e V delle scuole elementari di Comeana, ciascuna dalla propria aula tramite la LIM, hanno incontrato a distanza il coordinatore di Libera Valle Jato, che ha raccontato loro la storia di Giuseppe Di Matteo ed il percorso sul tema fatto dai ragazzi siciliani durante i centri estivi di Libera.

Alle classi coinvolte, sia pratesi che siciliane, è stato lanciato un progetto che si concluderà il 21 marzo prossimo, per il quale i ragazzi realizzeranno elaborati riguardanti la storia del giovane Giuseppe. Oggi, insieme all’assessore alla Pubblica Istruzione Tamara Cecconi, erano collegati anche l’assessore omologo di Prato Ilaria Santi, il dirigente scolastico di Prato Maria Grazia Ciambellotti, l’assessore all’Agenda Digitale di Prato Benedetta Squittieri e la referente dell’Associazione Progetto Suellen Lucia Del Bigallo. "Siamo al terzo anno del "Progetto legalità" a Carmignano", spiega Tamara Cecconi. "Un progetto a cui teniamo in maniera particolare e su cui abbiamo sempre investito tante energie, perché crediamo fermamente che educare i ragazzi alla legalità sia una base fondamentale per costruire la società del futuro. Un grazie particolare al dirigente scolastico Luca Borgioli e agli insegnanti coinvolti, che a causa delle limitazioni dovute al Covid hanno organizzato questo momento in un fine settimana."

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