Banca Valdichiana, pronta la fusione con Banca Tema

“Il 2020 è stato per noi un anno molto particolare, che ci ha visto impegnati contemporaneamente su tre fronti, tutti strategici”. A parlare è Fabio Tamagnini, presidente di Banca Valdichiana, che traccia un bilancio dell’anno appena trascorso.

“Abbiamo infatti continuato a fare banca, secondo i principi di mutualismo e prossimità ai quali siamo saldamente ancorati, affrontando nuove, enormi difficoltà di carattere operativo dovute all’emergenza sanitaria. Contemporaneamente abbiamo lavorato al processo di fusione con Banca Tema (Credito Cooperativo Terre Etrusche e Maremma) che, autorizzazioni (e fase contingente) permettendo, dovrebbe vedere la luce entro la metà del 2021. E infine abbiamo fatto fronte, con gli strumenti nostri e con quelli che ci ha messo a disposizione lo Stato, ad un’emergenza senza precedenti, creata dall’epidemia da coronavirus”.

Al Presidente fa eco il direttore generale di Banca Valdichiana, Danilo Trabacca,che snocciola le cifre di un’operatività che non si è mai fermata, “vedendo impegnato il personale anche nei fine settimana e nei giorni festivi per rispettare i tempi, di fronte all’urgenza manifestata dagli utenti”.

“In totale, tra finanziamenti e prestiti, al 24 dicembre 2020 abbiamo erogato quasi 100 milioni di Euro, sfiorando le 2.000 assegnazioni” dice Trabacca. “Più nel dettaglio, le erogazioni alle imprese di cui alla lettera m) del cosiddetto Decreto Liquidità, meglio nota come “norma dei 25.000 Euro” (ovvero il tetto massimo accessibile con garanzia,successivamente elevato a 30.000 Euro), hanno superato i 20 milioni di Euro, per poco più di 1.000 pratiche. Le erogazioni relative ad altre provvidenze contenute nel DL sono state 76, per quasi 19 milioni di Euro; abbiamo accolto quasi 2.500 richieste di sospensione del pagamento dei mutui, sia in base alle norme statali sia nell’ambito della nostra autonomia; abbiamo infine erogato quasi 150 prestiti, per 3,1 milioni di Euro, attingendo al plafond-covid appositamente creato”.

“Per quanto riguarda l’annunciato progetto di fusione con Banca Tema – riprende la parola il Presidente Tamagnini – che renderà il nostro istituto ancora più solido e in grado di offrire risposte a famiglie ed imprese, a soci e clienti, da parte nostra abbiamo completato la redazione dei complessi dossier, rispettando tutte le scadenze tecniche indicate. Lo stesso ha fatto il partner, ora la parola spetta alla Banca Centrale Europea ed all’Autorità Bancaria Europea che dovranno emettere le autorizzazioni di rispettiva competenza. Ad una tempistica difficile dunque da ipotizzare, si aggiungono le incertezze legate alla possibilità di convocare le necessarie assemblee ma anche ai continui cambiamenti degli scenari economici e finanziari che la pandemia sta provocando”.

“Rivolgendo il nostro sguardo al territorio – prosegue Tamagnini – appaiono evidenti gli effetti che la crisi ha prodotto sui due settori trainanti dell’economia locale e cioè il turismo e la filiera dell’enogastronomia, a partire dalla produzione agricola di qualità fino alla lavorazione ed al consumo. Lo testimonia il ricorso intensivo agli aiuti, per fronte alla mancanza di liquidità. D’altra parte la fortissima ripresa registrata nei tre mesi estivi è una conferma che la nostra è una terra che ha grandi capacità di riscossa in tempi brevissimi e che dunque, all’uscita dall’emergenza, non dovrebbe faticare a riconquistare le posizioni che le spettano. Sul fronte del risparmio, da notare che la raccolta è fortemente aumentata, segno che chi ha potuto non solo ha risparmiato ma ha dimostrato fiducia nella Banca”.

“L’auspicio per il 2021 –conclude il Presidente – è che l’arrivo del vaccino si traduca in un’entrata “a gamba tesa” sulla diffusione del virus, stroncandola, e che abbia un effetto propulsivo anche sulla ripresa. Ci attende anche un altro importante banco di prova, quello delle nuove norme, entrate in vigore il 1 gennaio, che modificano in senso restrittivo la gestione del credito da parte delle banche, sia per gli effetti del cosiddetto “calendar provisioning” sia della nuova definizione di “credito di default”. In una fase di grande difficoltà, Banca Valdichiana ha mostrato quella solidità, quell’energia, quell’orgoglio identitario anche dei propri dipendenti che ha consentito di mantenere l’operatività, limitando al massimo i disagi, e di dare risposte anche mentre infuriava l’emergenza più forte. Insieme al Direttore Generale, mi complimento con tutto il personale e mi dichiaro orgoglioso del lavoro svolto in questi dieci mesi”.

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