Su un bus ha rimproverato tre persone perché non indossavano la mascherina, tanto è bastato perché questi iniziassero a inveire contro di lui, poi hanno iniziato a prendere a calci e sputi il plexiglass che protegge la cabina di guida. I fatti sono avvenuti intorno alla mezzanotte a Firenze, in zona Rifredi. Sul posto è intervenuta la polizia, che ha identificato e denunciato i tre responsabili. L'autista che aveva richiamato al rispetto delle misure anti-covid fortunatamente non è rimasto ferito.
Dopo i fatti il mezzo è stato sanificato per permettere il regolare svolgimento della corsa. I tre sarebbero un 23enne italiano, un 30enne dell'Est Europa e un 22enne del Senegal. Sono stati denunciati per interruzione di pubblico servizio e multati per ubriachezza e per aver violato il coprifuoco previsto dalle norme anti Covid. Con loro c'era anche un 23enne polacco che è stato soccorso dai sanitari perché in stato di incoscienza dovuto al troppo alcol: anche per lui sono scattate una multa per ubriachezza e una per aver violato il coprifuoco. Al 23enne, che avrebbe anche strappato e rotto la catena che delimita l'accesso alla cabina di guida, è stato anche contestato il reato di danneggiamento aggravato. Il 22enne, invece, non aveva il permesso di soggiorno ed è stato denunciato per violazione delle norme sull'immigrazione.
La Filt Cgil: "Servono più controlli"
Il commento di Michele Lulurgas (membro Rus Ataf per la Filt Cgil): “Le notizie della pandemia, la situazione difficile dei trasporti, le preoccupazioni per la salute in merito a possibili contagi ci avevano fatto scordare, per un periodo, del fatto che purtroppo nel lavoro dell'autista di bus esistono anche questi rischi, come ha avuto l'occasione di tener bene a mente il nostro collega vittima dell'aggressione. Fortunatamente la sua calma ed il suo sangue freddo hanno fatto sì che l'episodio di cui parliamo si sia risolto solamente in un bello spavento, ma riteniamo non sia da sottovalutare che gli aggressori non si sono fermati, nella loro furia, nemmeno di fronte alle forze dell'ordine, vittime anch'esse dei ragazzi in questione. Cosa sarebbe potuto succedere, anche solo se per caso il collega si fosse trovato alla guida di un mezzo dotato di un livello di protezione inferiore? Riteniamo che servano più controlli in determinate fasce orarie, onde evitare certi episodi; allo stesso modo, penso sia opportuno che l'azienda, nella fase di vertenza in cui ci troviamo, debba opportunamente fare un passo nei confronti degli autisti, valorizzandone il lavoro, la professionalità e la dedizione, che abbiamo visto per mesi durante le fasi più critiche della pandemia, e che vediamo oggi, davanti ad un collega che non ha voluto neanche ricorrere agli infortuni nonostante lo shock subito. Questi lavoratori meritano di più, e ci aspettiamo che l'azienda faccia la propria parte”.
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