Il governo Conte ha deciso di far slittare all'11 gennaio la riapertura di tutte le scuole superiori, diversamente da quanto annunciato dal presidente Giani che aveva annunciato, non più tardi di ieri, 4 gennaio, che i ragazzi delle superiori sarebbero tornati in classe al 50% dal 7 di gennaio.
“Ancora una volta la scuola resta indietro. Siamo riusciti a fare lo shopping natalizio, il cashback e le cene di Natale con i due conoscenti aggregati, ma non riusciamo a riaprire le scuole superiori per 2 milioni e mezzo di studenti”. Lo afferma il sindaco Dario Nardella.
“Il tira e molla sulle date è avvilente, non capisco cosa cambi in 4 giorni, tra il 7 e l’11 gennaio. Avevamo tutto il tempo per organizzarci, non solo le vacanze di Natale; è dal lockdown di quasi un anno fa che dovevamo pensare alle scuole e ai trasporti - dichiara il sindaco. - Nella città metropolitana di Firenze saremmo già pronti, abbiamo predisposto con prefettura e regione Toscana un piano per garantire la sicurezza degli spostamenti, oltre che della presenza in classe, tale da consentire non solo di riaprire il 7 gennaio, ma di farlo con il 75% della didattica in presenza”.
“Nella lotta contro la pandemia - continua - io sono per una linea di rigore e precauzione e rispetto le indicazioni degli esperti e le decisioni del governo, ma qui siamo all’improvvisazione. Nessuno fino ad ora ha dimostrato che il contagio avviene nelle classi, anzi, gli screening dimostrano il contrario. Allora è un problema organizzativo, e se il Paese non riesce a riaprire le scuole come potrà essere capace di distribuire decine di milioni di vaccini? A questo proposito diventa ancora più importante garantire in tempi rapidi la vaccinazione di studenti e insegnanti perché è evidente che non si può continuare a sacrificare sempre e comunque il mondo della scuola”.
Fonte: Comune di Firenze - Ufficio Stampa
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