In quest’ultime settimane la stampa locale è tornata a parlare dell’annosa questione della FiPiLi, la superstrada degli sprechi, degli incidenti e delle vittime. La FiPiLi, percorsa ogni giorno da oltre 50.000 veicoli dovrebbe essere una priorità sia per lo sviluppo della Toscana che per la qualità della vita di pendolari, trasportatori e turisti. Ma non è cosi. Sono anni ormai che viene denunciata la scarsa sicurezza della superstrada ma il lassismo della politica e le chiacchiere al vento di molti hanno peggiorato la situazione. Tra i principali elementi critici si segnala la larghezza della carreggiata non sempre adeguata, la mancanza della corsia di emergenza, cartelloni indicatori che alla prima forte ventata collassano, rampe di accesso troppo corte.
Sono anni che sentiamo parlare di interventi di adeguamento ma a parte rivestire continuamente la pavimentazione stradale strato su strato poco di concreto è stato messo in atto; le code aumentano e sono all’ordine del giorno, gli incidenti con feriti e decessi sono frequenti. E quando le soluzioni non si trovano ecco che l’amministrazione pubblica agisce nei modi a lei più consoni; infierire sulle tasche dei cittadini. Negli ultimi anni sono stati installati 12 autovelox che portano nelle casse pubbliche ben 16 milioni di euro all’anno. Una cifra considerevole e non si capisce come già questa non possa essere sufficiente per mettere in atto degli interventi concreti in materia di sicurezza. Evidentemente se lo domandano anche i nostri amministratori tanto che si è pensato di mettere tutto il tratto di 100 km a pedaggio. Un’idea folle abbandonata per presentarne una nuova, ma sempre a carico dei cittadini, ovvero l’installazione del tutor. Riteniamo che ora sia il momento di dire basta a queste proposte volte a fare solo “cassa” senza una vera visione, senza un vero progetto per rendere questo importante asse viario all’altezza del fortissimo e costante traffico che lo caratterizza. La Regione e gli enti competenti devono adoperarsi per trovare le risorse necessarie per adeguare questa infrastruttura, senza chiedere nulla ai cittadini che in diverse forme hanno già pagato il loro tributo.
Ci chiediamo se i nostri amministratori si sono mai degnati di porre il problema al Ministero dei trasporti o se hanno quanto meno provato a presentare un progetto da collegare ai fondi europei del Recovery Fund che ha nel miglioramento delle infrastrutture una delle sue priorità. Certo che le parole pronunciate dal neopresidente della regione Eugenio Giani durante la in campagna elettorale ci lasciano davvero poco tranquilli “facciamo la terza corsia con i soldi incassati delle multe”. Purtroppo possiamo già immaginare come andrà a finire, le multe aumenteranno, ma la terza corsia non si farà.
LEGA – Sezione di San Miniato
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