Il PUMS (Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile) adottato dalla giunta Conti esplicita ancora una volta come questa amministrazione non abbia alcuna la sensibilità, né cultura né tanto meno l'interesse a favorire una mobilità davvero sostenibile.
Si è cercato di farlo in fretta e furia solo con l'obiettivo di prendere i soldi per operazioni già decise: inondare di parcheggi la città e fare la tangenziale Nord-Est in primis. L’effetto di queste decisioni è quello di incentivare così l'uso dell'auto privata per venire in città, soffocandola sempre più: proprio l'opposto di quello a cui il PUMS deve servire.
Il documento presentato è un accrocchio sgangherato di proposte deboli e soprattutto incoerenti quando non dannose. Un accrocchio destinato a peggiorare la situazione invece che a migliorarla e che fa trasparire le reali intenzioni della giunta: ampliare il trasporto privato e motorizzato piuttosto che ridurlo drasticamente.
Abbiamo così presentato 16 osservazioni con cui smascheriamo questo Piano insostenibile e rilanciamo una proposta alternativa di mobilità, innanzitutto a partire dalla necessità di compiere un’analisi davvero completa delle esigenze di mobilità e degli ostacoli da superare per incentivare l'uso di mezzi alternativi all'auto e per tutelare le utenze deboli: non solo persone con disabilità, ma anche genitori con figli e figlie piccoli/e, i ragazzi e le ragazze più giovani, gli anziani e le anziane, o anche solo chi preferirebbe muoversi a piedi.
La proposta dell'amministrazione non prende in considerazione tutto questo e di conseguenza non quantifica nemmeno degli obiettivi concreti, limitandosi a copiare male quelli delle linee guida ministeriali. E, individuando obiettivi generici, non elabora nemmeno strategie e azioni conseguenti.
La nostra proposta è di ripartire dall'inizio, a partire dall'assunto che a Pisa devono arrivare meno auto, che le merci devono essere consegnate riducendo davvero il numero di veicoli che girano in città, e che attraverso il piano dobbiamo anche condurre la lotta al cambiamento climatico. Dobbiamo ridurre almeno del 50% le emissioni di gas serra per raggiungere gli obiettivi nazionali e comunitari, mentre ora si parla di una riduzione solo del 20%.
Chiediamo di ridisegnare una tranvia che non sia solo una linea che taglia la città ma costruisca punti di snodo intermodali e occasioni per ridisegnare spazi di vita per la cittadinanza lungo tutto il suo percorso e non solo alla stazione. Chiediamo veri hub logistici, un serio investimento su una rete di mobilità pedonale e ciclistica continua ed integrata con gli altri sistemi di mobilità, in particolare con un trasporto pubblico locale, che va potenziato e ridefinito in base a necessità reali come, ad esempio, la possibilità di arrivare a scuola in orario e di usare il bus per venire a Pisa dai comuni vicini.
La richiesta poi di cancellare le previsioni della Tangenziale Nord-Est e delle migliaia di metri quadrati di cementificazione per realizzare nuovi parcheggi sono quindi la ovvia e necessaria conseguenza di queste proposte.
Fonte: Diritti in comune: Una città in comune - Rifondazione Comunista - Pisa Possibile
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