Si chiama “Otto il Polipotto” ed è una piccola grande iniziativa realizzata da splendide e capaci mani quali quelle delle infermiere che si occupano quotidianamente dei piccoli prematuri ricoverati presso la Terapia Intensiva Neonatale dell’Aou Senese. Il polipo, realizzato interamente in cotone, con i suoi otto tentacoli, offre un particolare conforto ai piccoli bambini prematuri che, nella loro fragilità, instabilità e disorientamento per una vita extrauterina inaspettata, ricercano continuamente un appiglio a cui aggrapparsi. Le infermiere hanno realizzato a mano, durante le ore libere, 30 polipi, un bel regalo di Natale per tutti i piccoli ospiti del reparto diretto dalla dottoressa Barbara Tomasini. «In gergo scientifico questo "aggrapparsi" viene definito "grasping" – spiega la Fisioterapista della riabilitazione Elenia Giometti - ed è considerato un riflesso, ma questo riflesso ha un forte significato per la stabilità e benessere del bambino, una sorta d'istinto ad aggrapparsi alla vita, così come faceva nel grembo materno, aggrappandosi al cordone ombelicale». «Il polipotto è un'opportunità di risvegliare piacevoli sensazioni e ricordi, sempre disponibile ad offrire un conforto. Un dono che coniuga – prosegue la dottoressa Tomasini - la conoscenza dell’importanza del”grasping” sullo sviluppo neuroevolutivo e nella stabilizzazione del neonato nonché il grande amore e cura con cui il personale infermieristico si prende cura di mamma e neonato, facendo sentire il calore e la vicinanza con un piccolo dono interamente fatto da loro. Voglio personalmente ringraziare tutto il personale sanitario per tutta la professionalità, la passione e l’amore che mettono nella cura e nell’accudimento al piccolo paziente e alle loro famiglie, ancor più bisognose di vicinanza in questo particolare momento, sono convinta che al mio augurio si unisce quello di tante famiglie che hanno avuto bisogno delle nostre cure. Un ringraziamento alla cartoleria di Sofia di Castellina Scalo che ci ha fornito il materiale per il biglietto illustrativo di Otto ai genitori».
Fonte: AOU Siena
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