Il reparto di nefrologia di Cisanello “è in forte sofferenza, come testimoniano diverse segnalazioni giunte”, si legge nell’interrogazione presentata dal Movimento 5 stelle, a firma della capogruppo Irene Galletti. Vengono riportati episodi di “visite nefrologiche ambulatoriali disdette o rimandate a data da definirsi” anche per “pazienti già privi di un rene e con valori alterati a causa della carenza di medici”. I problemi riguardano “sia le strutture e le postazioni che i medici e sanitari, valutati dai sindacati come in numero così esiguo ad essere costretti a turni eccessivi, non potendo comunque garantire una piena copertura del servizio”. Nell'interrogazione si chiede al presidente della Giunta regionale e all'assessore competente “in che modo e secondo quale cronoprogramma verrà ripristinato l'organico dei medici e del personale sanitario del reparto di nefrologia, affinché tutte le attività assistenziali siano svolte in piena sicurezza per i pazienti e per gli operatori; saranno fornite tutte le dotazioni, da tempo richieste, alla struttura che attualmente ospita il reparto di Nefrologia; verrà garantito un ambiente adeguato ai pazienti”.
“Ho chiesto un riscontro alla direzione dell’azienda ospedaliera pisana - ha risposto l’assessore alla Sanità Simone Bezzini -. Mi è stato riferito che è stata autorizzata la richiesta di due dirigenti medici e che a breve l’Estar comunicherà i nominativi estratti dalla graduatoria. Mentre, per quanto riguarda il reparto di nefrologia, è stato risposto che esso risponde a tutti i requisiti strumentali, organizzativi, impiantistici e tecnologici richiesti dall’accreditamento regionale e che entro un mese gli ambienti saranno integrati comunque con gli arredi dei bagni”. L’assessore ha quindi lasciato la risposta scritta dell’azienda ospedaliera a disposizione della consigliera.
“Risposta stringata, probabilmente l’assessore, da poco subentrato, non conosce le problematiche”, è stata la replica di Irene Galletti. “Non posso che ritenermi fortemente insoddisfatta. Trovo che la risposta secca e arida dell’azienda non sia accettabile in relazione alle condizioni di pazienti che si trovano a fronteggiare forti criticità. E già nel 2015 gli ambienti furono oggetto di allagamenti. Serve un’attenzione differente, conta prima di tutto l’interesse delle persone che si curano. Non possiamo accettare che vivano in un disagio continuo”.
Fonte: Toscana Consiglio Regionale
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