La morte di Natale De Grazia nel libro di Di Milla e Cazzato, presentato al MMAB

Il 12 dicembre alle 21.00 andrà online in prima visione uno speciale appuntamento della rubrica “Chiama e rispondi” all’interno della più ampia programmazione del “MMABedì”: a 25 anni dalla morte di Natale De Grazia, il MMAB lo ricorda con la presentazione dell’ultimo libro a lui dedicato, uscito a maggio 2020 per le edizioni All Around.

Nella notte tra il 12 e il 13 dicembre del 1995 morì il capitano Natale De Grazia. Il responso dell’autopsia fu “morte improvvisa dell’adulto”, poi ribaltato da ulteriori accertamenti autoptici in un inquietante responso: “morte per intossicazione”, ossia avvelenamento.

Oggi, a 25 anni di distanza, restano ancora ignoti i mandanti e gli esecutori di questo omicidio. Perché Natale De Grazia è stato ucciso? Questo l’interrogativo del libro che pagina dopo pagina ripercorre le tappe di un’indagine dai risvolti drammatici per quanto riguarda la tutela del nostro mare e, quindi, per il nostro futuro.

Il libro “Navi mute”, uscito a maggio 2020 per la coraggiosa casa editrice All Around e che si pregia dell’introduzione del Ministro per l’Ambiente Sergio Costa e della prefazione del Comandante Generale della Guardia Costiera Giovanni Pettorino, viene presentato alle telecamere, anzi, alle webcam del MMAB dai suoi due autori, i giornalisti Marco Di Milla e Giampiero Cazzato. Marco Di Milla, oltre a essere giornalista pubblicista, è anche militare di carriera con il grado di 1° maresciallo, ha curato numerose trasmissioni per RTL 102,5 Radio Guardia Costiera e riveste il ruolo di Capo Redattore del Notiziario della Guardia Costiera e addetto all’ufficio Comunicazione del Comando Generale a Roma. Giampiero Cazzato, invece, è giornalista professionista, redattore della rivista Porti, collabora con il Venerdì di Repubblica e con Patria indipendente, rivista online dell’ANPI.

Il loro è stato un lavoro accurato nella ricostruzione della vicenda delle cosiddette “navi dei veleni” o “navi a perdere”, mettendo insieme la voluminosa documentazione prodotta finora nelle sedi giudiziarie, parlamentari e giornalistiche, con le testimonianze dirette e persino con le intercettazioni telefoniche.

Purtroppo il destino di queste navi, che trasportavano contenuti non dichiarati ufficialmente, ma ormai conosciuti come rifiuti tossici e spesso radioattivi, era quello di affondare nei mari del Sud Italia, spesso a poca distanza dalle coste calabresi, per sbarazzarsi di questi pericolosi materiali di scarto di cui nessuno voleva occuparsi. Lo smaltimento illegale si estenderà ben oltre il Mediterraneo, coinvolgendo inevitabilmente il traffico di altri materiali, altrettanto scottanti, ma per altro motivo: quello delle armi.

Ed è proprio su questo scambio illegale, quello di rifiuti tossici da smaltire illegalmente in cambio di armi, che stava indagando Ilaria Alpi quando venne uccisa.

Le piste investigative, però, non si fermarono qui: già nel 1995 il Comandante Natale De Grazia, insieme al pool della procura di Reggio Calabria capitanato da Francesco Neri, aveva intuito che intorno alle centrali nucleari italiane, che dovevano essere inattive in virtù del referendum del 1987, si muovevano ancora interessi, personaggi e materiali. Alcuni dei materiali di scarto del processo di produzione nucleare, infatti, erano uranio e plutonio, che possono essere impiegati, se opportunamente riprocessati, per la creazione di armi nucleari.

“Navi mute”, però, è anche la ricostruzione della figura di Natale De Grazia come uomo, un esempio di rettitudine, onestà e coraggio che fa venire voglia di essere persone migliori. Non un eroe, certo, ma una persona che ha sempre scelto di fare la cosa giusta, nell’interesse del Paese e soprattutto per tutelare il mare e l’ambiente che costituiscono il nostro futuro.

Ha sposato la causa anche Peppe Voltarelli, cantautore calabrese che nei suoi album ha spesso trattato l’amore per il mare e per la sua terra, oltre ai temi sociali e ambientali: una breve clip introdurrà le interviste e motiverà le persone ad approfondire la storia di Natale De Grazia.

Infine, la conclusione dell’appuntamento è affidato alla voce della cantautrice Chiara Riondino, cui la vicenda De Grazia ha ispirato una vera e propria canzone, che verrà eseguita per la prima volta proprio sabato 12 dicembre

Fonte: Comune di Montelupo Fiorentino - Ufficio stampa

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