Corruzione in Toscana per centri per minori, arrestato un sindaco

Corruzione e traffico di influenze illecite, funzionari pubblici, gestori di una cooperativa e funzionari di enti locali sarebbero coinvolti nell'operazione dei carabinieri di Massa Carrara. Da questa mattina sono in esecuzioni misure cautelari e perquisizioni nell'ambito dell'indagine coordinata dalla locale procura. Non ci sono ancora dettagli, ulteriori informazioni saranno inviate in seguito.

Arrestato il sindaco di Villafranca in Lunigiana

Tra gli 8 arresti figura il sindaco di Villafranca in Lunigiana Filippo Bellesi, destinatario come gli altri di una misura di custodia cautelare agli arresti domiciliari disposta dal gip di Massa Marta Baldasseroni. Ancora per le figure politiche il consigliere comunale Pd di Montignoso Marino Petracci. Il giudice onorario è Rosa Russo, mentre la cooperativa nella lente degli investigatori è la Serinper, gestore di strutture protette per minori e nuclei familiari disagiati.

L'inchiesta vede indagato anche il presidente del Consiglio comunale di Massa Stefano Benedetti. Lui e Petracci si sarebbero attivati in favore della Serinper: Benedetti in cambio di assunzioni di persone da lui segnalate, Petracci per quella della moglie.

Indagato il sindaco di Montignoso

Nelle indagini infine coinvolto anche il sindaco di Montignoso Gianni Lorenzetti. La Procura gli contesta i reati di omessa denuncia, favoreggiamento, abuso in atti d'ufficio e omissione di atti d'ufficio in relazione ai controlli per un presunto abuso edilizio in una delle strutture gestite dalla Serinper.

Minori vessati e in condizioni disagiate

La cooperativa avrebbe messo in piedi un collaudato sistema per gestire "un elevato numero di strutture protette per l'accoglienza di minori e nuclei familiari disagiati, basato sulla metodica assunzione di parenti e amici di funzionari pubblici, tra cui quelli addetti al controllo del settore, e di coloro che, per qualche ragione, erano reputati 'utili alla causa'". Lo si legge in una nota degli inquirenti.

La Serinper, inoltre è passata dai 200mila euro dichiarati nel 2011 ai 2,74 milioni del 2017. Ha aumentato i redditi di circa tredici volte.

Il sistema avrebbe permesso ai dirigenti di ottenere vantaggi come l'accumulo di "profitti economici massimizzati dall'inserimento di utenti all'interno delle strutture in numero notevolmente superiore a quello consentito per legge, e dalla sistematica elusione dell'osservanza degli obblighi contrattuali stipulati con i vari enti della P.A.".

Sarebbero emerse gravi violazioni degli standard minimi richiesti, cibo di scarsa qualità o insufficiente, condizioni igienico-sanitarie non garantite e mancanza di personale qualificato. I minori venivano fatti dormire su giacigli di fortuna e vessati con minacce e manovre di costrizione fisica.

Tutto questo sarebbe avvenuto "approfittando, da un lato, del fatto che i soggetti preposti al controllo erano stati corrotti dai gestori con assunzioni 'di comodo', e, dall'altro, della situazione di debolezza degli utenti, impossibilitati a ribellarsi ed esplicitamente minacciati, nel caso avessero denunciato queste gravissime condotte, di ritorsioni".

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