Orsi e rinoceronti dall'anima urbana, installazioni di Massarutto a Castelfiorentino

Da giovedì 10 dicembre 2020 fino al 10 aprile 2021, a Castelfiorentino, si terrà la preview della mostra diffusa dello scultore Antonio Massarutto "Urban soul - Anima Urbana", in programma nella primavera del 2021 e a cura di Maria Vittoria Gozio, in collaborazione con il Comune di Castelfiorentino.

"Dopo il successo della mostra diffusa dello scorso anno – sottolinea l’Assessore alla Cultura e al Turismo, Claudia Centi - avevo promesso ai cittadini che quello dell'artista non era un addio, ma un arrivederci. Infatti avevamo programmato, insieme all'Atelier Dall'Osso con la collaborazione della associazione CETRA, un'altra bellissima mostra diffusa per la primavera 2020 con l'artista Antonio Massarutto. Come ormai siamo abituati a fare, con il mio ufficio cultura e con il Museo BeGo, avevamo trovato le risorse necessarie per realizzare la mostra con finanziamenti provenienti da bandi ed extra dal bilancio comunale ordinario.

Purtroppo a causa del Covid, la seconda edizione che avrebbe dovuto estendersi dalla primavera fino alla fine dell'anno, è saltata. Ci siamo trovati adesso, in questo momento particolare, a dover decidere se perdere i finanziamenti ottenuti (e quindi non aver certezza di poter riproporre la mostra diffusa nella prossima primavera) oppure se organizzare una piccola preview nel 2020 che ci permetta da un lato di far parlare l'arte in un momento in cui la cultura ha bisogno di farsi sentire e dall'altro di salvaguardare i finanziamenti per proporre la mostra completa non appena sarà possibile.

Ovviamente abbiamo scelto la seconda opzione. Ecco quindi che con l'artista Antonio Massarutto e la curatrice dell'Atelier Dall'Osso Maria Vittoria Gozio, proponiamo una mini mostra diffusa che parla di cultura, natura e animali resilienti. Un inno al coraggio e alla speranza in questo momento delicato”.

“Volutamente questa preview di ‘Urban Soul’ (anima urbana) – osserva la Curatrice della mostra, Maria Vittoria Gozio - ha scelto come luoghi installativi delle sculture animali di Massarutto, tre dei gangli culturali della nostra città; il Museo Bego con l’Oratorio di San Carlo e il Teatro del Popolo. Le sculture rabbiose e smarrite dei due orsi bianchi all’ingresso del Museo Bego, il grande rinoceronte che troneggia dall’alto della terrazza del teatro del popolo, la ‘pacifica’ convivenza tra pecore e lupi nello spazio espositivo dell’oratorio di San Carlo, sono state installate a presidiare quei luoghi della cultura fondamentali per la vitalità dell’organismo della nostra città.

Gangli vitali per tutti noi, che oggi sono forzatamente privati di quella vitalità creativa che è parte della loro natura, che nutre la cultura, l’arte e il sociale del nostro territorio.
In questa preview di ‘Urban Soul’ le tre installazioni di Massarutto vogliono creare un parallelismo, una alleanza tra gli animali, che nel lockdown si riappropriano degli spazi a loro sottratti dalla città e la cultura, che dalla gestione del Covid ne è stata espropriata. Le opere saranno collocate in ambienti visibili e di passaggio nel caso, come speriamo, si torni a una zona arancione o gialla. In ogni modo sarà possibile godere delle installazioni e del messaggio di cui si fanno portatrici anche da casa grazie alla comunicazione specifica che abbiamo studiato per questo periodo.”

BIOGRAFIA
Antonio Massarutto nasce a Pordenone e frequenta prima l’istituto Statale d’Arte Cordenons e poi l’accademia di arti applicate a Milano. Cresciuto nella campagna friulana fin da piccolo osserva il padre, tassidermista (impagliatore di animali) e lo aiuta in laboratorio. Per lui questa diventa una vera e propria scuola di anatomia, tendini, ossa, muscoli ogni dettaglio gli servirà negli anni a venire. Anche suo fratello sceglie una strada legata al mondo animale, diventa falconiere di professione.

Quindi una famiglia legata in a più nodi al mondo animale. Dopo le scuole lavora per molti anni come designer nel settore automobilistico disegnando gli interni delle auto. In quegli anni gli succede un evento che cambierà il corso della vita. In vacanza con gli amici in Toscana, vicino ad un fitto bosco di querce e castagni, alzando lo sguardo ha improvvisamente una sorta di incontro mistico con qualcosa che lui stesso definisce sconosciuto. Questo momento personale segna il desiderio di trasferirsi in Toscana e l’occasione per cambiare vita slegandosi dal soffocante binomio azienda – business.

Nel 2001 parte per la Toscana dove lavora come designer per alcune aziende non solo aretine ma anche internazionali come Hong Kong e Cina per poi decidere di aprire a Cortona qualche anno dopo il proprio atelier orafo. I gioielli di Massarutto sono caratterizzati per essere delle vere e proprie mini sculture del mondo animale. Piccole giungle preziose di oro, argento e bronzo. Contemporaneamente al gioiello l’artista si cimenta anche sulla scultura di grandi dimensioni, confrontandosi inizialmente con terracotta, legno e marmo e poi sperimentando materiali di recupero come filo di ferro, rete metallica, plastica, vecchie stoffe da divano e jeans.

Oggi la scultura di Massarutto si affida molto all’improvvisazione. A quell’improvvisazione affine alla musica jazz di cui Massarutto è appassionato e che lui stesso definisce “… un’improvvisazione fatta di strutture mentali e tecniche ben precise, ecco la mia arte è questo, ogni volta aggiungo qualcosa di nuovo e così come il jazzista non ripete mai sé stesso, io do alla mia scultura la possibilità di rinnovarsi continuamente. L’unica costante credo sia l’anima degli animali che creo. Non sono riproduzioni, sono animali che respirano”.

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