Oltre 500 ungulati messi in sicurezza dalla Polizia provinciale della Città Metropolitana solo nell’ultimo anno. Oggi l’ultimo caso. Un capriolo è rimasto chiuso nel giardino di una villa in fondo a via Reginaldo Giuliani a Firenze. L’animale, un giovane maschio in ottimo stato di salute, è stato fermato e poi liberato nell’Oasi di Villa Demidoff dalla Polizia provinciale, in collaborazione con il personale della sede territoriale della Regione Toscana.
Sempre un maggior numero di animali selvatici trovano rifugio nei pressi dei centri abitati. In tali aree infatti essi trovano condizioni di relativa tranquillità connessa al divieto di caccia. Altri fattori che favoriscono l’”inurbamento” dei selvatici sono l’offerta alimentare rappresentata dai giardini e dalle aree frequentate dall’uomo, e soprattutto la disponibilità di acqua, risorsa divenuta essenziale in questi ultimi anni di aridità estiva a seguito dei cambiamenti climatici.
Le limitazioni alle attività umane imposte dalle strategia anti-Covid hanno ulteriormente incrementato la presenza dei selvatici ed in particolare degli ungulati nelle aree urbane. Il fenomeno è particolarmente evidente nell’area metropolitana di Firenze, dove ogni anno vengono effettuate centinaia di segnalazioni da parte dei cittadini e richiesti interventi di allontanamento di animali divenuti troppo confidenti.
Nel 2019, la Regione Toscana ha approvato la legge n. 70, con la quale sono state introdotte per la prima volta in Italia specifiche procedure per regolare l’intervento di allontanamento degli ungulati dalle zone urbane. Sulla base di tale legge, il Sindaco, quale autorità di pubblica sicurezza può chiedere alla Regione di emanare i provvedimenti di intervento. Questi sono gestiti dalle polizie provinciali attraverso il loro personale idonei mezzi di cattura e trasporto degli animali in luoghi esterni alla zona urbanizzata.
Fonte: Città Metropolitana di Firenze - Ufficio stampa
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