"Chiediamo che la Regione Toscana porti in Conferenza Stato-Regioni e all'attenzione del Governo l'ipotesi che, quando saremo in zona arancione, ci si possa spostare all'interno delle 26 Unioni di Comuni toscani e non solo del proprio Comune". E' quanto scrive Federico Ignesti, sindaco di Scarperia e San Piero e responsabile di settore di Anci Toscana, in un lettera inviata al presidente Eugenio Giani. "Il testo unico delle autonomie locali - spiega Ignesti - definisce l'Unione come costituita da due o più Comuni che devono essere contigui con un obiettivo chiaro: 'esercitare congiuntamente una pluralità di funzioni di loro competenza'. Ciò significa che i singoli Comuni si uniscono e trasferiscono alle Unioni funzioni e servizi. Gli esercizi e le attività commerciali sparsi nell'intero ambito sono dimensionati per un bacino di utenza sovracomunale e giustificano la nostra richiesta". Ignesti sottolinea che "c'è una identità comune che caratterizza l'Unione: e anche se in presenza delle necessarie misure per contenere il contagio, esiste chara la necessità che il cittadino appartenente a quella identità possa usufruire di tutti i servizi e le utilità nel territorio dell'ambito". In pratica, si richiede che ogni Unione venga considerata e rispetti le regole come fosse un unico Comune.
Ignesti fa anche riferimento alla recente mozione approvata dalla commissione regionale Affari istituzionali sullo stesso tema, che tra l'altro impegna la giunta regionale a farsi interprete presso la Conferenza Stato-Regioni delle ragioni sollevate dai Comuni interessati (compresa anche l'Isola d'Elba) “affinché tutte le zone montane organizzate in Unioni dei Comuni, siano considerate aree uniche all’interno delle quali poter consentire qualsivoglia spostamento”.
"Sono certo - conclude Ignesti nella lettera al presidente Giani - che ti farai portavoce delle nostre richieste nelle sedi più opportune".
Fonte: Anci Toscana - ufficio stampa
Notizie correlate
Tutte le notizie di Toscana
<< Indietro