Per offrire la migliore chance terapeutica a pazienti oncologici, la Casa di Cura Ulivella e Glicini ha scelto di essere la prima struttura in Italia ad adottare Cyberknife S7, l’ultima frontiera per la radiochirurgia e la radioterapia stereotassica, distribuita in Italia da ab medica, leader nella produzione e distribuzione di tecnologie medicali.
Già conosciuta come la realtà più rappresentativa di sanità privata della Regione Toscana e forte di importanti progetti – tra cui questo - che la vedono protagonista di un'importante collaborazione con il pubblico, come con l’Azienda Ospedaliera di Careggi, la Casa di Cura si posiziona con quest’adozione tra i centri più avanzati in Italia nella cura di tutte le forme tumorali con terapia radiante.
“Siamo estremamente lieti di rafforzare la collaborazione con la Casa di Cura Ulivella, prima in Italia ad aver scelto di adottare la versione più avanzata del nostro sistema robotico, che contribuirà all’innovazione tecnologica del nostro sistema sanitario e rappresenterà un fiore all’occhiello per i pazienti oncologici che stanno cercando un’alternativa di cura efficace e accurata”, ha dichiarato Francesca Cerruti, direttore generale di ab medica.
“La radioterapia stereotassica, che si basa su radiazioni ionizzanti in sostituzione alla chirurgia convenzionale, si sta diffondendo sempre più anche in Italia come standard per il trattamento di alcune forme di neoplasie che non possono essere rimosse chirurgicamente o che si ripresentano dopo un primo tentativo di irradiazioni”, commenta il dott. Francesco Matera, Amministratore Delegato IFCA S.p.A.
Questo trattamento viene utilizzato ad esempio nei pazienti affetti da tumori intracranici e spinali, testa-collo, al polmone, al pancreas, alla prostata, al fegato, alla mammella e ovunque nel corpo, andando a sostituire la chirurgia, al fianco della radioterapia convenzionale, utilizzata per gli stadi più avanzati di malattia. Numerosi sono infatti i benefici, primo fra tutti l’estrema precisione nell’individuazione della sede del tumore che comporta una riduzione significativa dell’irradiazione dei tessuti sani adiacenti alla neoplasia. Un fattore essenziale per offrire maggiori opportunità di guarigione, ridurre l’esposizione alle radiazioni e migliorare la qualità di vita del paziente. Continua il dott. Matera, “Con questo aggiornamento tecnologico, il nostro istituto compie un ulteriore passo verso il futuro delle cure, in stretta sinergia e collaborazione con il Sistema Sanitario Regionale”.
Come spiega il prof. Lorenzo Livi, Professore Ordinario presso l’Università degli studi di Firenze, “Caratteristica esclusiva di Cyberknife è il braccio robotico, che consente di seguire i movimenti del tumore durante l’intero trattamento, di generare un elevato numero di fasci di radiazione a diversa orientazione e di correggere la direzione del fascio di trattamento senza interruzioni o riposizionamenti del paziente. Ne deriva un’accuratezza inferiore al millimetro, una maggiore efficacia del trattamento e la salvaguardia degli organi a rischio”.
In Italia sono 13 i sistemi Cyberknife installati (355 nel mondo) e nel 2019 sono stati trattati 4.200 pazienti (38.000 dal 2002).
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