Consiglio comunale di Pistoia: approvato il bilancio consolidato 2019

Il consiglio comunale, nella seduta di ieri lunedì 30 novembre, ha approvato il bilancio consolidato 2019 con 21 voti favorevoli (Fratelli d'Italia, Pistoia Concreta, Forza Italia - Centristi per l'Europa, Lega e Amo Pistoia), 10 contrari (PD, Pistoia Sorride, Pistoia Spirito libero, M5S, Pistoia Città di tutti, Pistoia in Azione) e 2 astenuti (ItaliaViva e Gruppo Indipendente).

La manovra è stata presentata dall'assessore al bilancio Margherita Semplici.

«Quest'anno il termine per l'approvazione del bilancio consolidato – ha spiegato all'inizio del suo intervento l'assessore Semplici – è stato differito al 30 novembre per effetto delle dilazioni dei tempi conseguenti all'emergenza Covid, di norma il documento si approva entro il 30 settembre. La scadenza del bilancio consolidato è particolarmente importante perché se non fosse approvato non si potrebbe, ad esempio, procedere alle assunzioni del personale. Questo è un anno particolare perché per la prima volta si registra nel bilancio consolidato un bilancio non definitivo di Spes che, oltre ad avere un risultato negativo in misura consistente, non è stato approvato in assemblea ma è ricavato soltanto dall'adozione del medesimo da parte del consiglio di amministrazione. Nella commissione si è discusso delle vicende di Spes in maniera ricca e approfondita, sebbene non alla presenza del presidente dell'organo amministrativo che, con una comunicazione, ha declinato l'invito a partecipare».

L'assessore al bilancio ha poi proseguito: «Credo si sia fatto un approfondimento accurato su quelle che sono le ragioni che hanno condotto la Spes a proporre, alla prossima assemblea dei soci il 9 dicembre, un bilancio con una perdita di esercizio 3,6 milioni di euro che va sostanzialmente ad azzerare tutte le riserve, il capitale e determina un patrimonio netto negativo per 1,8 milioni di euro. Si tratta di una situazione critica, molto delicata nella quale il Comune di Pistoia, come socio di maggioranza relativa con oltre il 46% della partecipazione, sarà chiamato nelle prossime settimane a fare le proprie valutazioni che poi passeranno in consiglio comunale. Nella seduta del 9 dicembre prossimo il bilancio della Spes non potrà essere approvato. Secondo il testo unico sulle società partecipate per procedere all'approvazione di un bilancio che determini un patrimonio netto negativo deve essere contestualmente approvato un piano di risanamento che, a oggi, non è stato ancora presentato da parte di Spes e su cui i soci, in primis Comune Pistoia, non sono in grado di prendere decisioni, né di avviare l'iter del passaggio in consiglio comunale. Quest'ultimo, infatti, dovrà valutare non soltanto il piano di risanamento e le sue potenzialità di riuscita, ma dovrà anche dare mandato alla Giunta di portare all'interno dell'assemblea della Spes le proprie determinazioni sul risanamento della società e la sua ricapitalizzazione. Per il Comune di Pistoia nessuna strada è preclusa, ma dovrà essere applicata la misura del rigore e un piano di risanamento per Spes che sia credibile».

In conclusione del suo intervento l'assessore Semplici ha parlato anche di altri aspetti del bilancio consolidato. «Dopo diciannove anni – ha detto Semplici - si arriva finalmente alla liquidazione di Asp - Azienda di servizi pubblici – con un risultato positivo, liberando risorse per 391.000 euro circa. Un dato significativo anche perché la liquidazione di Asp, trascinata nel tempo a causa di un contenzioso pendente con l'Agenzia delle entrate, ha potuto trovare la propria risoluzione. Il quadro complessivo del consolidato determina una riduzione di quelli che sono i risultati di esercizio rispetto al 2018 di circa 2,7 milioni di euro, tutti imputabili alla questione di Spes».

Articolato il dibattito con numerosi interventi tra i quali quelli dei consiglieri Lorenzo Galligani (Fratelli d'Italia), Walter Tripi (PD), Gabriele Gori (Lega) e Nicola Maglione (M5S).

«L’istruttoria in commissione, cui il presidente Spes, fatto gravissimo, ha rifiutato di partecipare pur convocato – ha sottolineato nel suo intervento il consigliere comunale di Fratelli d'Italia Lorenzo Galligani -, ha fatto emergere un quadro preoccupante quanto a perdite croniche, mala gestione generalizzata e operazioni immobiliari spregiudicate e fallimentari come quella correlata all’area Ricciarelli. Spes è in una situazione drammatica Con questo provvedimento prendiamo atto che non sarebbe mai emersa senza l’intervento dei nuovi sindaci revisori e in particolare del ragioniere Cummaudo nominato dal Comune di Pistoia, dell’assessore Semplici e del sindaco Tomasi. Quando avremo tutte le carte in mano e un piano di risanamento dovremo riparlare del futuro di Spes. Per quello che abbiamo potuto vedere fino ad ora sembra che l’unica soluzione sia “staccare la spina”, a meno che non venga presentato un piano veramente convincente che preveda un cambio radicale dei modelli di gestione, delle professionalità presenti e a meno che la Regione, che è governata dalla stessa parte politica che ha varato questa nave e poi l’ha guardata affondare lentamente, non faccia un passo indietro sui crediti che esige».

«La Giunta Tomasi ha scelto di utilizzare una vicenda di grande delicatezza come quella del bilancio Spes – ha evidenziato il capogruppo del PD Walter Tripi - a scopi puramente elettorali e politici. È sinceramente incredibile come si faccia finta di cadere dalle nuvole quando si viene a sapere che da mesi si conoscevano gli elementi di difficoltà, e soprattutto si sarebbe potuto sfruttare in modo ben più forte il controllo. Ricordiamo che il Comune di Pistoia detiene il 47% della Società: a chi toccava, se non ad esso, impegnarsi per tempo su questa vicenda invece che attendere l'ultima settimana? Per non parlare dell'area ex Ricciarelli, della quale evidentemente si è scoperta l'esistenza soltanto in questi giorni, visto che mai è stata espressa alcuna posizione dalla Giunta. La solita mancanza di controllo e gestione, che si riscontra anche su tutte le altre Partecipate in un disastro totale. Il nostro voto non poteva che essere negativo».

«Si parla di un patrimonio dell'area ex Ricciarelli passato da un costo iniziale di acquisto di 4 milioni e 400.000 euro – ricorda il capogruppo della Lega Gabriele Gori – a una stima per cui la cifra realizzabile potrebbe essere anche molto inferiore e cioè 1,6 milioni di euro. Le azioni conoscitive per andare a cercare le motivazioni di tutto questo sono importanti e necessarie. E' stato il sindaco revisore che ha spiegato in commissione che loro, appena insediati nel 2018, hanno dovuto fare una quindicina di incontri per capire qualcosa dei conti e dei bilanci che riguardavano la Spes. L'Amministrazione non è uno spettatore, come qualcuno ha detto, ma sono le precedenti Amministrazioni che sono state spettatrici di questa situazione di Spes e solo ora vengono portate alla luce problematiche presenti da tanti anni. Ringrazio l'assessore Semplici per averle fatte emergere e spero che presto si faccia un'enorme chiarezza. Vorrei venissero fuori le reali responsabilità degli amministratori di questa società, ma soprattutto le responsabilità della politica che ha governato la città prima dell'Amministrazione Tomasi. La discontinuità tra la passata Amministrazione e questa è evidente. La parola chiave oggi è, appunto, discontinuità».

«Innanzitutto dobbiamo fare chiarezza sul significato di trasparenza – ha sottolineato il capogruppo del M5S Nicola Maglione – che non può certo essere la comunicazione al “90esimo minuto” della situazione di Spes. Trasparenza significa informare e coinvolgere e questo non è stato fatto, e le carte denunciano impietosamente questa realtà. Abbiamo saputo di questa surreale situazione circa due settimane fa, e ora la Giunta Tomasi dice che sapeva tutto e da tempo. Allora chiedo: se la situazione era a loro già nota e ritenevano gravemente inadeguata la gestione passata e presente, perché una volta alla guida del Comune, dal 2017, non hanno agito subito per iniziare un'azione di revoca degli amministratori di Spes? Al di là quindi di quanto fatto dagli amministratori della partecipata, il Comune di Pistoia poteva coerentemente e quanto prima intervenire - come socio di maggioranza relativa - e promuovere un'azione di revoca dell'organo amministrativo della società. La responsabilità politica è quindi tanto evidente quanto enorme e si manifesta, in questo caso come purtroppo in altri, nei tempi e nelle modalità con le quali si arriva a discutere di questioni complesse e gravi: improvvisazione e approssimazione che stanno arrecando danni enormi e non solo economici, ai pistoiesi».

Nelle repliche l'assessore Semplici ha spiegato: «Già nell'approvazione del bilancio consolidato del 2018 emerse una perdita nel bilancio di Spes di 791.000 euro, che ha portato a tutta una serie di verifiche. Con quel bilancio si accertò una minusvalenza con la vendita della Dogana al Comune di Pescia per 450.000. Proprio perché ci rendemmo conto di questa grave situazione, imponemmo la certificazione con un atteggiamento rigoroso e fermo che ha portato alla mia missiva di giugno scorso. Per quanto riguarda la questione dell'ex area Ricciarelli, chi si stupisce che non sia stata ancora risolta, ricordo che nel frattempo sono passati 14 anni. Se la soluzione fosse stata agevole non saremmo oggi a discutere. Proprio per le motivazioni spiegate tacciare l'Amministrazione di scarsa trasparenza lo trovo ingeneroso e scorretto».

 

Fonte: Comune di Pistoia - Ufficio Stampa

Notizie correlate



Tutte le notizie di Pistoia

<< Indietro

torna a inizio pagina