Misure di sicurezza in più, ma niente collaborazione: i sindacati portano avanti la vertenza, solidarietà per i lavoratori dalle istituzioni
Le mobilitazioni di lavoratori e sindacati proseguono nei confronti di Eurospin Tirrenica. Dopo lo sciopero del 2 novembre, di fronte al punto vendita di Sovigliana, l’azione continua a livello regionale, comprendendo i negozi sparsi sul territorio. Tra i nodi principali si trovano il rispetto delle normative anti covid, gli orari di lavoro e l’osservanza del contratto nazionale riferito alle mansioni.
Azienda e sindacati non hanno dunque raggiunto l'accordo anche se, da quanto si apprende, i punti vendita sarebbero stati dotati di più accortezze contro il Coronavirus. Questa mattina il negozio nel comune di Vinci ha visto nuovamente radunarsi lavoratori e rappresentanze sindacali.
"Non abbiamo avuto purtroppo risposte concrete dall'azienda, che continua a chiudersi a riccio e non vuole concedere niente alle lavoratrici e ai lavoratori di Eurospin in lotta, per la tutela della propria salute, quella dei clienti e per la difesa del loro contratto nazionale". A parlare è Massimiliano Fabozzi, Filctem-Cgil, che ha proseguito ricordando il dietro le quinte della vertenza. "Siamo in lotta con Eurospin a livello regionale- e, riguardo alle mansioni che i dipendenti avrebbero svolto pur non rientrando nel loro ruolo - le donne e gli uomini di Eurospin fino ad oggi facevano le pulizie. Qui a Sovigliana no perché abbiamo proclamato lo sciopero, compresi i punti vendita di Certaldo e Montelupo Fiorentino. Nel circondario Empolese Valdelsa - i lavoratori - non fanno le pulizie".
"La cittadinanza è vicina fin dal primo momento ai lavoratori, i partiti politici si sono dimostrati sensibili, Pd, Sinistra Ecologica - la questione è stata sollevata anche in consiglio comunale a Empoli - anche Potere al Popolo la prima volta ci aveva dato il sostegno, continueranno presumo a darcelo. Siamo in buona compagnia". "La vertenza continua - ha concluso Fabozzi - probabilmente sarà un dicembre molto caldo, abbiamo in procinto una serie di scioperi e iniziative".
"È cambiato qualcosa ma perché sono stati costretti dal Dpcm" - come afferma Carlo Pino, Uiltucs Toscana-. "Hanno messo i plexiglass, la persona che fa il contingentamento alle entrate e prende la temperatura, ma sono tutte misure previste dal Dpcm, non perché c'è stato un avvicinamento alle nostre posizioni. Questo lo dovevano fare indubbiamente, senza se e senza ma. La nostra vertenza si basa anche sul rispetto del contratto nazionale, per questo abbiamo proclamato lo sciopero delle pulizie" - fuori dalla competenza del contratto individuale-. Inoltre, prosegue Pino: "Assumono lavoratori a tempo determinato e interinali che sono costretti, più ricattabili, dunque a loro vengono fatte fare cose per cui un lavoratore a tempo indeterminato può protestare. Molti lavoratori vengono spostati da un negozio all'altro, creando sempre un maggior rischio di contatto tra persone".
"Si prospetta un mese di protesta o anche di più, a seconda delle necessità" - ha proseguito il lavoratore Filippo Feroldi-. "I lavoratori di Eurospin chiedono che l'azienda applichi tutte quelle che sono le normative disposte dal contratto nazionale e che, a maggior ragione adesso, implementi con altre operazioni quelle che sono tutte le normative che il Governo ha deciso ora che siamo in fase di pandemia". Una questione che non riguarda solo i dipendenti di Eurospin Tirrenica, e i punti vendita toscani in generale, ma che si è ampliata: "La situazione è uguale in tutti i territori della Nazione, non ci sono differenze di gestione anche se sono società diverse all'interno della holding di Eurospin Italia. La protesta infatti si sta allargando a macchia d'olio, non solo in Toscana. Noi siamo stati un po' il capofila di questa protesta, ma gli altri territori stanno iniziando a rispondere perché vedono che le problematiche obiettivamente sono le stesse e quindi vanno risolte".
Non solo cittadinanza e partiti politici, ma anche le istituzioni si mettono al fianco di lavoratori e lavoratrici di Eurospin. Presente questa mattina anche il sindaco di Vinci Giuseppe Torchia, ritornato di fronte al punto vendita come per lo sciopero di inizio novembre. "Le istituzioni sono particolarmente interessate al problema, siamo anche autorità sanitarie e si tratta di tutelare la salute pubblica, non solo dei clienti ma anche dei lavoratori. Chiediamo a Eurospin di adempiere a tutte quelle norme necessarie per garantire la sicurezza dei lavoratori e dei clienti. Abbiamo già mandato dei controlli nei punti vendita del nostro territorio, da quello che ci risulta hanno parzialmente adempiuto alle norme, non totalmente. Chiediamo un rispetto completo e totale delle normative".
Margherita Cecchin
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