Ernest Simoni, cardinale da 4 anni: gli auguri da Montespertoli

ll 19 novembre, di 4 anni fa, il Cardinale Ernest Simoni, nella Basilica di San Pietro all'Altare della Confessione, ricevette dal Santo Padre Francesco la Berretta Cardinalizia. La notizia della nomina a Cardinale, raggiunse all'improvviso l'allora don Ernest, mentre era in Italia, nel suo apostolato in Pistoia, all’ età di 88 anni, fu chiamato dal Papa, ad un nuovo servizio per la Santa Chiesa, collaboratore con il Successore dell’Apostolo Pietro, annoverandolo nel Collegio Cardinalizio.

Tanti i fedeli, da ogni parte del mondo, hanno inviato fervidi voti augurali a Sua Eminenza, particolare vicinanza è giunta dal popolo della Parrocchia di San Donato a Livizzano, con il Parroco don Cristian Mereggi, i quali hanno pregato per il Presule Albanese e per il suo instancabile apostolato, ben conosciuto nelle tante visite del Porporato alla Parrocchia San Donato sulle colline di Montespertoli.

Il Cardinale, a tutti ha assicurato la sua benedizione ed il ricordo nella Santa Messa, che ogni giorno celebra, nel quale Divin Sacrificio, tutti ricorda al Signore, presentando le molteplici particolari intenzioni affidate alle sue preghiere e le sofferenze di questo momento, di grave pandemia mondiale ed emergenza sanitaria.

Il Cardinale Simoni, fu accompagnato in Vaticano, dai famigliari, fortemente commossi ed emozionati in quel giorno di grande festa e da una grande rappresentanza di Autorià Albanesi e fedeli, stretti attorno al Cardinale, per ringraziare il Santo Padre per questo dono, con il quale volle onorare tutto il popolo d'Albania, vittima per lunghi decenni della persecuzione ateista.

Indimenticabile, la Cerimonia in Vaticano all’Altare della Confessione, quando il Santo Padre si alzò in piedi, il Cardinale Ernest si inginocchiò davanti al Pontefice, il quale dopo aver imposto la Berretta Cardinalizia, si chinò sul Cardinale Simoni fino a baciargli le mani, momento che fece commuovere tutti.

Il neo Cardinale, con lo stupore impresso sul volto, con la sua semplicità evangelica, mitezza e purezza d'animo ebbe a dire commosso: "Che vergogna, che vergogna, il Santo Padre mi ha baciato le mie mani, anche se io cercavo di baciare le sue è riuscito a baciarle.... Menomale non ci ha visto nessuno!"

"Lo sentiamo un po' anche nostro, don Ernest, dal momento che ha scelto di soggiornare spesso nella nostra città e ha voluto esprimere il suo legame con noi inserendo nel suo stemma cardinalizio anche il giglio di Firenze. Sappia, Eminenza, che anche i fiorentini le vogliano bene: siamo Infatti lieti di avere tra noi un così insigne testimone di Cristo, che con la sua presenza ci ricorda il prezioso dono che è la fede in Gesù e ci spinge ad essere Fedeli alla sua parola.

Preghi per questa città, Eminenza e per questa Chiesa, che tanto bisogno ha di riscoprire le proprie radici di Fede e di renderle capaci di generare frutti di carità e di speranza", così ha commentato l'arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori.

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