La Sezione Comunale San Miniato della Federazione Italiana della Caccia ha inviato al sindaco Simone Giglioli la seguente lettera per fare chiarezza sui comportamenti nel primo giorno di zona rossa.
In questo primo giorno di lockdown da zona rossa, ci auguravamo che tutti assumessero un comportamento omogeneo improntato sul rispetto delle regole e sul rispetto reciproco. Ma con fatti alla mano non è stato proprio così.
Noi Cacciatori forse siamo stati fra i più danneggiati, vedendoci privare di un diritto legittimo e sancito da Leggi nazionali. Quando in maniera del tutto discutibile, a mezzo Facebook, venerdì scorso, abbiamo ricevuto la notizia dal Presidente della Regione, abbiamo storto il naso, abbiamo guardato negli occhi i nostri amici a quattro zampe, spiegando loro la situazione, abbiamo oleato le armi e ripulito le auto, credendo che la salute di tutti fosse prioritaria. Abbiamo ottemperato, nostro malgrado, a quanto ci veniva richiesto e imposto, continuando però, a non capire, considerato che la nostra attività si svolge all’aperto.
Però, con la stessa incredulità, ci chiediamo come sia possibile che nel nostro comune Domenica mattina, diverse persone, con qualche banale scusa, si siano riversate al bacino di Roffia: molti ciclisti in gruppo o a coppia percorrono le strade, molti biker hanno frequentato i nostri boschi, tutti senza mascherina oltre a svariati runner e passeggiatori domenicali hanno percorso le strade comunali.
Ci sembrava di aver capito che il DCPM del 3 novembre avvalorato dal passaggio a Zona Rossa, non permettesse certe libertà.
Le chiediamo, Sindaco, come è possibile che si verifichino certe situazioni che possono ulteriormente aggravare la già pesante, per non dire precaria, situazione dei nostri ospedali e mettere a serio rischio l’incolumità dei cittadini, di cui Lei deve garantire la sicurezza nel più ampio significato di questa parola, legge 833/78 e DLg 299/99 (decreto Bindi).
Se nel nostro Comune è concesso tale comportamento, ci domandiamo e La invitiamo a chiedere a chi di dovere perché è stata negata la possibilità ai Cacciatori di muoversi per le campagne, spesso in solitudine o, a seconda che tipo di caccia, mantenendo una distanza di ampia sicurezza.
Perché, Le domandiamo, un cittadino fa dei chilometri con il proprio cane (non da caccia) per andare a sguinzagliarlo al Bacino di Roffia e noi Cacciatori siamo costretti a tenere i nostri nei loro box? Il Dpcm per la Zona Rossa parla chiaro: attività motoria solo nei pressi dell’abitazione.
Dobbiamo rendere conto ai Cacciatori di quanto sta accadendo nel nostro Comune. La Federazione Italiana della Caccia di San Miniato, i Cacciatori, Le chiedono chiarezza ed omogeneità di comportamento e soprattutto certezza che le disposizioni in materia di Covid siano rispettate. Noi abbiamo divulgato, certo con rammarico ma con altrettanto senso di responsabilità, la notizia di “sospensione” dell’attività venatoria e noi Le chiediamo di prendersi le Sue responsabilità uniformando i comportamenti dei cittadini, altrimenti tutti si sentiranno autorizzati, in questo particolare momento, a prendere il proprio cane (o la bicicletta, o indossare un paio di scarpe da ginnastica e trasformarsi in “atleti professionisti” ) e con la scusa di portarlo a fare due passi ci troveremo con migliaia di persone per le strade lontano dalle proprie abitazioni, vanificando gli sforzi di coloro che rispettano rigorosamente le regole.
Crediamo che per un Comune che ha una fra le più alte percentuali di contagio registrate in Italia, sia prioritario evitare assembramenti e soprattutto indispensabile applicare le norme in maniera drastica. La nostra categoria si sente discriminata, sappiamo bene che non dipende da Lei, ma con scarsi controlli si facilitano atteggiamenti e comportamenti lesivi della salute pubblica creando discriminazioni anche e soprattutto verso la nostra categoria. Ci aspettiamo una risposta esaustiva.
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