Coronavirus, Giglioli (Lega): "Nessuna strategia operativa concreta sul territorio"

Quello che emerge dall’aggiornamento del Consiglio Comunale di mercoledì 11 novembre sull’emergenza COVID è piuttosto deludente poiché in riferimento alla prima fase non si notano evoluzioni significative che vadano ad implementare e a compensare i servizi sanitari territoriali.

Nessuna strategia operativa concreta è stata posta in essere sul territorio a parte i 120 posti letto del San Giuseppe che sono già tutti saturi oltre ai 28 che verranno implementati all’ospedale di San Miniato e ai 30 del San Pietro Igneo che erano già disponibili nella prima ondata.

Accantonato di nuovo il nosocomio del Santa Verdiana riconfermato come interamente inagibile nonostante vi si volgano ancora cure e visite di vario genere. Verrà, pertanto, portato avanti il progetto approvato che rivediamo da 7 anni a questa parte ad ogni elezione amministrativa o regionale ma che, alla luce di questa crisi sanitaria straordinaria ci dimostra essere un progetto superato poiché è evidente che serve una struttura capace di gestire le emergenze del territorio.

Nessun protocollo sanitario domiciliare a parte le USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziale) che erano già attive dall’aprile scorso e sono rimaste le solite 3 unità per tutta la Valdelsa senza ulteriori integrazioni dimostrando di essere assolutamente insufficienti, spingendo di fatto l’utenza verso gli ospedali in cerca di risposte più concrete.

Quattro i bandi emessi dalla Regione Toscana a settembre per gli alberghi sanitari ma che non hanno trovato manifestazione di interesse, attivi solo a Firenze, Montecatini e uno a Prato. Nessuna previsione per ospedali da campo poiché sembra, dall’intervento del Sindaco, che le tre USCA e il supplemento dei 28 letti a San Miniato possano rappresentare interventi sufficienti.

Su circa 215 contagiati su Castelfiorentino 25 sono relativi alla RSA Ciapetti, tra ospiti e operatori, che di fatto accende l’attenzione su un nuovo focolaio, 4 decessi su Castelfiorentino, nella seconda fase,  ma il Sindaco non è stato in grado di fornire il numero delle classi in quarantena perché sembra, a suo dire, sia un dato riservato alle ASL e quindi non è un dato divulgabile.

Con questi presupposti capite bene che che con 167 mila abitanti nell’Unione dei Comuni che devono fare riferimento ad un unico ospedale che il San Giuseppe, con 180 posti letto scarsi e 3 unità USCA è come cercare di curare  un’emorragia con un cerotto.

In definitiva la nostra “quasi” zona rossa è determinata, non tanto dall’aumento dei contagi, ma dall’inadeguatezza di un sistema sanitario che ha depredato i territori, dove le liste d’attesa già stavano segnalando profondo rosso e il pronto soccorso bandiera bianca che ha privilegiato, nel corso degli anni, forse le assunzioni amministrative di dirigenza rispetto agli operatori sanitari.

Susi Giglioli, Lega Castelfiorentino

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