Malore in banca a Santa Croce, ma ha il Coronavirus e doveva essere in quarantena

Si è sentito male alla banca Mps a Santa Croce sull'Arno. Era lì con la moglie ed è stato soccorso subito dai presenti. Poco dopo, l'incredibile notizia: era positivo al Coronavirus. Lui e la moglie - entrambi non santacrocesi - erano usciti di casa pur non potendo farlo.

Il fatto è accaduto ieri, giovedì 5 novembre, in una banca di piazza del Popolo a Santa Croce, a pochi passi dal Comune. Un 74enne ha accusato un malore ed è stato soccorso sia dalle persone presenti sia dai sanitari inviati dal 118. All'arrivo del medico, la scoperta: l'uomo e la donna hanno ammesso di essere in quarantena perché lui era positivo al Coronavirus.

L'uomo è stato portato in ospedale. La filiale è rimasta chiusa: all'interno lavorano decine di persone che adesso dovranno rimanere a casa per la sanificazione, è possibile la riapertura nel corso della prossima settimana.

Il commento del sindaco santacrocese Giulia Deidda

"Questa mattina molte e molti di voi avranno letto cos'è successo in una filiale bancaria di Santa Croce sull'Arno: un uomo, accompagnato dalla moglie, ha avuto un malore e al momento dei soccorsi ha ammesso di essere positivo al Covid. Qualcuno di voi avrà scosso la testa. Qualcuno avrà pensato che servirebbero più controlli.

Ma i numeri li conosciamo bene: i positivi nel nostro territorio sono oltre 200, e questa coppia nemmeno risiede a Santa Croce sull'Arno. Serve responsabilità personale, serve rispettare le regole per il bene proprio e di quello degli altri. Come si può essere così irresponsabili da recarsi in un ufficio aperto al pubblico rischiando di contagiare decine e decine di persone, alcune delle quali lavorano per offrirci un servizio necessario? Ci si rende conto che così si mortifica l'impegno del personale sanitario che negli ambulatori e negli ospedali lavora senza sosta per salvare ogni giorno la vita di chi si è ammalato?

Vorrei che questo facesse riflettere tutte e tutti su una cosa: controllare un po' meglio è possibile soltanto se c'è un lockdown come quello della scorsa primavera, che non vorremmo rivivere. Per questo mi appello a tutte e tutti voi: facciamo attenzione, siamo prudenti e soprattutto rispettiamo le regole perché il nostro atteggiamento quotidiano è fondamentale per la lotta al virus.

E se conosciamo qualcuno che deve restare a casa e vive questa cosa con disagio, proviamo a telefonargli e diamogli conforto. La socialità cambia, è vero, ma possiamo trasmettere vicinanza e affetto in molti modi, visto che fortunatamente rispetto al passato abbiamo più strumenti".

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