Libri e visite al museo “sospesi”, giochi, incontri e laboratori diventano occasioni di crescita personale e sociale, di educazione e di relazione. E' il progetto nazionale “Ip Ip Urrà, Metodi e Strategie Informali per Mettere l'Infanzia Prima”, selezionato dall’impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il Contrasto della povertà educativa minorile, che vede protagonista anche Firenze grazie alla Coop L'Abbaino, del consorzio Co&So, e al Consorzio Mestieri Toscana.
“Ip Ip Urrà prende il via in un momento estremamente delicato dal punto di vista storico e sociale, ma è fondamentale soprattutto in questo momento complesso in cui tutto viene amplificato, anche le fragilità”, affermano Ilaria Boccacci e Francesco Tanini, mediatrice familiare e coordinatore del progetto per L'Abbaino. Il nome “Ip Ip Urrà” è una locuzione che vuole spronare, un’incitazione a voler ricostruire le reti socio-relazionali messe a dura prova, connettere esperienze diverse, ma significative, al fine di contrastare la povertà educativa.
Il progetto si svilupperà nei Quartieri 4 e 5, creando una continuità con le progettazioni precedenti (“Family Hub” e “Family Hub: Mondi per crescere”) finanziate prima da Fondazione Cariplo, Fondazione Con il Sud e Intesa San Paolo e successivamente dall’impresa Sociale Con i Bambini. Precedentemente, il soggetto responsabile è stato CO&SO (ww.coeso.org), con Ip Ip Urrà la staffetta passa alla cooperativa sociale L’Abbaino.
Risultati importanti sono stati raggiunti: dal primo progetto Family Hub, iniziato nel 2016, sono stati coinvolti 432 nuclei familiari e 496 bambini. Grazie alla continuità di partenariato del Comune di Firenze, le azioni sono diventate di sistema, innovando e rendendo maggiormente flessibile l’offerta di servizi educativi per le famiglie fiorentine.
Ip Ip Urrà si articola in tre "azioni".
Con “I Talenti dei piccoli e dei grandi” (progetto già avviato con l’esperienza di “Family Hub: mondi per crescere”) i bimbi sotto i 3 anni, accompagnati da un adulto e coordinati da educatori, possono usufruire gratuitamente degli spazi della Ludoteca “La Mondolfiera” per seguire attività di pittura o di manipolazione o fare giochi all'aria aperta. La presenza di un mediatore familiare all’interno della struttura consente l’avvio di momenti di incontro e di scambio con i nuclei familiari coinvolti, al fine di sostenere il genitore nella scoperta dei propri punti di forza e nella cura della fragilità relazionale.
“Fuori Gioco” nasce invece dalla volontà di restituire alle famiglie dei due quartieri degli spazi urbani fruibili, organizzati e strutturati per poter vivere la dimensione ludica dentro e fuori il nucleo familiare. Le iniziative che verranno organizzate nascono dall'idea del gioco come veicolo di cultura e relazione, cornice fondamentale per lo sviluppo della relazione genitoriale e dello scambio di competenze fra pari.
Per “La cultura del sospeso”, infine, librerie, associazioni ed enti culturali del territorio, come nella tradizione del caffè sospeso, metteranno libri, visite museali ed esperienze culturali a disposizione delle famiglie fragili, grazie al sostegno di una “rete del dono” che il progetto intende costruire nell’ottica di una cittadinanza attiva e solidale.
“Far parte del Progetto Ip Ip Urrà rappresenta un’importante opportunità per il nostro Consorzio - afferma Elisabetta Mazzetti, presidente del consorzio Mestieri Toscana - Siamo felici di poter dare il nostro contributo come agenzia formativa specializzata, per accompagnare famiglie, bambini ed educatori in viaggi che si terranno a Malosco, a Passignano sul Trasimeno e a Napoli e prevedono anche esperienze formative mirate su tre tematiche legate all’infanzia: Immaginazione, I luoghi dei talenti, La città dei Bambini.”
“Ip Ip Urrà è un bel progetto che va ad ampliare i servizi educativi per bambini e famiglie fragili dei Quartieri 4 e 5 - commenta l’assessore a Welfare ed Educazione del Comune di Firenze, Sara Funaro - con l’obiettivo di combattere la povertà educativa, che impedisce ai minori di apprendere, sperimentare e sviluppare i loro talenti e le loro capacità. Purtroppo nel nostro Paese ci sono ancora tanti bambini privati del diritto di crescere serenamente sviluppando le proprie potenzialità. La nostra amministrazione è fortemente impegnata nel monitorare la situazione delle famiglie più fragili che hanno figli, perché la povertà economica porta spesso alla povertà educativa e siamo al lavoro per mettere in campo con i privati e il Terzo settore soluzioni efficaci per spezzare questo circolo vizioso e aiutare così i bambini e i loro genitori. Il progetto “Ip Ip Urrà” della Società Cooperativa Sociale L’Abbaino, che è subentrata a Co&So come soggetto responsabile del progetto, va proprio in questa direzione e lo sosteniamo convintamente”.
Fonte: Co&so - Ufficio stampa
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