Opi Firenze-Pistoia: «l’azienda ha preparato il campo per la seconda ondata?»
Intervenire sulle modalità di mobilità degli infermieri fra servizi e cliniche dell’Azienda Universitario-Ospedaliera di Careggi. Lo chiede l’Ordine delle Professioni Infermieristiche Interprovinciale Firenze-Pistoia che, alla luce delle situazioni di emergenza registrate nella prima fase pandemica, auspica che l’azienda abbia preventivamente disposto processi, percorsi, formazione e informazione in vista della probabile seconda ondata pandemica annunciata.
«A tutela della professione e degli infermieri ed infermieri pediatrici, in quanto Ente pubblico sussidiario dello Stato - affermano da Opi Firenze-Pistoia-, chiediamo alla Direzione Generale di Careggi se in previsione di una seconda fase pandemica sia stata organizzata in modo programmato la mobilità interna e sia stata fatta formazione specifica sulle attività e le competenze necessarie per lavorare in settori Covid -19. Inoltre vorremmo sapere se è stato previsto un programma di protezione e l’inserimento dei colleghi in servizi diversi da quelli di normale esercizio. Infine, se è stata considerata la sicurezza degli operatori in termini di Dpi, di sicurezza strutturale e degli spazi. Comunque – conclude Opi Fi-Pt - si ritiene basilare, per la qualità delle prestazioni, garantire il riposo degli operatori e il giusto confort fisico e mentale».
Fonte: Opi Firenze-Pistoia - Ufficio Stampa
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