“Venite domani in piazza a Firenze con noi, coi ciclofattorini e i lavoratori e le lavoratrici dello spettacolo: affrontiamo le difficoltà del momento sostenendo istanze di emancipazione e progresso, contro chi vuole usare la rabbia e la frustrazione per compromettere la tenuta democratica”
Domani, 30 ottobre, le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo e i ciclofattorini manifesteranno a Firenze in due piazze: in Santissima Annunziata i primi, in Santa Croce i secondi.
Il settore dello spettacolo sta soffrendo a causa degli effetti della pandemia: è stato tra i primi ad essere chiuso e tra gli ultimi a riprendere, parzialmente, le attività. L’ulteriore chiusura prevista dall’ultimo Dpcm rischia di assestare un colpo mortale e irreversibile al futuro della produzione culturale italiana. Sono migliaia le lavoratrici e i lavoratori coinvolti: esperienze, competenze, intelligenze, talenti che rischiano di scomparire insieme ai posti di lavoro, alla dignità e al reddito di quelle persone. Lavoratori attivi non in settori marginali, ma in settori essenziali, perché la cultura è un tassello essenziale delle nostre esistenze: nutrimento per l’anima e la mente.
I ciclofattorini, nella nostra città, anche durante il lockdown e in qualsiasi condizione meteo, hanno continuato a pedalare per garantire le consegne a domicilio, lavorando in condizioni insostenibili, sia per la salute e sicurezza propria e collettiva, sia per il reddito. Lavorano per le grandi multinazionali del Food Delivery che hanno incrementato, anche durante la pandemia, i loro profitti sfruttando i lavoratori e pretendendo spesso dagli esercenti un ricarico fino al 35% sul prezzo dei loro prodotti. Manifesteranno per il diritto al lavoro, alla sua stabilità e dignità, per il diritto a un salario equo e a un reddito dignitoso, anche quando non si può lavorare, per il diritto alla salute e alla sicurezza, per il diritto alla rappresentanza.
Due manifestazioni che si svolgeranno nel rispetto delle misure straordinarie previste per tutelare la salute di ciascuno e di tutti: perché insieme al valore e alla dignità del lavoro di chi sarà in piazza difendiamo anche il lavoro di chi si occupa di tutelare la nostra salute, l’istruzione dei nostri figli e la nostra sicurezza individuale e collettiva.
Le forze democratiche, i partiti, le associazioni e le istituzioni vengano con noi in quelle piazze domani. Non solo per esprimere solidarietà ma per raccogliere le preoccupazioni, il disagio e le proposte. E vengano con noi tutti i cittadini e le cittadine che stanno attraversando un momento di difficoltà e che sentono il bisogno, allo stesso tempo, di sostenere le istanze di cambiamento, di emancipazione e di progresso che, come in altri momenti difficili della nostra storia, il sindacato si impegna a rappresentare. Altrimenti si potrebbe concretizzare il rischio che la rabbia e la frustrazione siano utilizzate da chi vuole compromettere la tenuta democratica del nostro Paese. D’altra parte è in proprio in fasi come questa, scriveva Gramsci, in cui “il vecchio muore e il nuovo non può manifestarsi”, che si possono verificare i fenomeni più pericolosi.
Fonte: Cgil Toscana e Firenze - Ufficio Stampa
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