Accusata di riti tribali sulla figlia e di volerla infabulare: la Procura archivia

Era accusata di aver sottoposto la figlia a riti tribali, oltre che di voler portare la figlia nel suo paese di origine per sottoporla a infibulazione. Per questo la donna, una quarantaduenne africana residente in provincia di Firenze, è stata allontanata dalla figlia di 11 anni. La Procura di Firenze ritiene però insufficienti le prove e ha chiesto e ottenuto l'archiviazione.

Da quanto si apprende, però, la donna, nonostante le accuse siano cadute, può vedere la figlia solo una volta a settimana in quanto ci sarebbe ancora pendente un giudizio in sede civile. La piccola, 11 anni, è attualmente con il padre e la nonna, entrambi italiani. La bambina è cresciuta sola con la madre fino all'età di 5 anni, poi la nonna e il padre si sarebbero offerti di aiutarla nel crescere la figlia. Molto il tempo passato dall'11enne con la nonna e, a quanto si apprende, proprio la piccola avrebbe espresso la volontà di andare a vivere con la nonna in un tema a scuola.

A far scattare l'inchiesta è stata la denuncia dell'anziana nel 2019, accuse poi confermate da analoghe denunce presentate dalle maestre della bambina e dagli assistenti sociali. La 42enne ha presentato denuncia per calunnia verso l'ex compagno e la nonna: anche per loro la procura di Firenze ha chiesto l'archiviazione ritenendo che avessero agito comunque in buona fede.

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