Museo Ginori, lo storico dell'arte Tomaso Montanari nominato presidente

Montanari: “La fabbrica della bellezza ritroverà il suo popolo”


Sono stati nominati ieri, mercoledì 21 ottobre, con la firma del decreto da parte del ministro Dario Franceschini, i membri del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Archivio Museo Richard Ginori della manifattura di Doccia, cui spetterà la gestione del museo.
La presidenza è stata attribuita allo storico dell’arte Tomaso Montanari. Su indicazione della Regione Toscana è stato nominato consigliere Maurizio Toccafondi, mentre Gianni Pozzi siederà nell’organo per il Comune di Sesto Fiorentino. Il Ministero ha indicato inoltre Stefano Casciu, direttore del Polo museale toscano, e Nicoletta Maraschio.
Il professor Montanari ha presentato le dimissioni da consigliere speciale del sindaco di Sesto Fiorentino per le politiche culturali.

“È una notizia bellissima e a lungo attesa da tutta la nostra città - commenta il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi - Con la nomina e l’insediamento del CdA il percorso verso la riapertura del Museo di Doccia inizia finalmente a muovere i primi passi operativi. Sono molto soddisfatto della scelta di Tomaso Montanari che, oltre rappresentare un profilo di altissimo livello sul piano delle competenze, in questi anni si è speso in prima persona affinché il nodo della Ginori e del suo museo venisse sciolto. Ho preso atto delle sue dimissioni da consigliere speciale e lo ringrazio per il lavoro svolto fino ad oggi per la nostra città”.

“Ho accolto con sorpresa, ma anche con entusiasmo, l’inaspettata decisione del ministro Dario Franceschini di propormi la presidenza della Fondazione Ginori: un impegno, a titolo gratuito, che interpreto come un servizio alla comunità, e alle istituzioni - afferma Montanari - Lo ringrazio per la fiducia, così come ringrazio il sindaco di Sesto Lorenzo Falchi, l’assessore uscente alla Cultura della Regione Toscana Monica Barni, e il neopresidente Eugenio Giani per l’immediato consenso sul mio nome. E saluto gli altri membri del cda: Stefano Casciu, Nicoletta Maraschio, Gianni Pozzi e Maurizio Toccafondi, con i quali inizia un impegnativo lavoro comune”.
“Il Museo Ginori - dice ancora Montanari - è una sfida straordinaria: per il territorio della Piana, per il futuro di questa strepitosa storia culturale e sociale, per costruire un’altra idea di museo e di patrimonio. Un continuo confronto con i cittadini, con le amministrazioni e con le forze sociali e produttive del territorio sarà la condizione essenziale per ogni passo della Fondazione. I lavori all’edificio museale e la messa in sicurezza delle collezioni, la definizione del contesto urbanistico e la scelta del direttore sono i primi, ineludibili appuntamenti”.
“Questa grande storia popolare ed operaia - prosegue - riesce a tenere insieme le idee imprenditoriali del marchese Carlo Ginori e la scultura barocca toscana, i discorsi di don Milani sullo sciopero e le creazioni di Giò Ponti, la nascita del Mutuo Soccorso e le devastazioni della globalizzazione: il museo deve essere capace di raccontare questo intreccio continuo di arte e di lavoro, in una casa comune aperta alla comunità di Sesto, e a tutti. La fabbrica della bellezza ­– questo è il mio impegno – ritroverà il suo popolo”.


Toccafondi (IV): “Come può Montanari rappresentare il Ministero della cultura?”

“Sono ovviamente soddisfatto che, dopo un anno di silenzio, a seguito della mia interrogazione parlamentare, il ministro Franceschini abbia finalmente nominato la fondazione che dovrà gestire il “Nuovo museo della porcellana Richard Ginori”. Mi sfugge però il senso della nomina a presidente del cda di Tommaso Montanari” Questo quanto dichiarato da Gabriele Toccafondi, deputato fiorentino di Italia Viva che nei giorni scorsi aveva presentato un’interrogazione al Ministro Franceschini per chiedere velocità nella nomina della fondazione e nell'avvio dei lavori

“Il nome doveva essere fatto dal ministro in autonomia, dato che Comune di Sesto e Regione Toscana avevano già indicato i loro nomi. Montanari in questi anni ha definito Zeffirelli un “insopportabile mediocre”, Oriana Fallaci “orrenda”, Franceschini “il peggior ministro della cultura che abbiamo avuto” e gli amministratori fiorentini “al servizio di capitali stranieri”, dichiarazione per la quale è stato querelato da Sindaco e giunta. Come può rappresentare il Ministero dei beni culturali una persona con un simile curriculum?” Prosegue il deputato fiorentino di Italia Viva

“Si vuole il bene di Sesto Fiorentino, dell'area Fiorentina e della Toscana oppure si vuole fare bassa cucina politica per tenere insieme una certa area politica che, in questi anni, mesi e settimane non ha mancato di rappresentare la propria distanza a tutto ciò che faceva il Pd e i suoi alleati?” Conclude Toccafondi

 

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