La sentenza Mps II rischia di minare la stabilità dell'istituto bancario. E per garantire i risarcimenti ai risparmiatori, Confconsumatori si rivolge alla banca e al ministero dell'Economia e delle finanze, azionista di riferimento del Monte dei paschi di Siena. «Alla luce della sentenza del processo Mps-II filone del 15 ottobre – ricordano da Confconsumatori, già ammessa parte civile nel processo insieme ai propri associati rappresentati dall’avvocato Luca Baj – esprimiamo apprensione circa la necessità di evitare nuovi contenziosi e di garantire le coperture necessarie ai risparmiatori che hanno diritto ai rimborsi: per questo facciamo appello alla banca e al Mef per l’apertura di un tavolo di lavoro.
Giovedì 15 ottobre, infatti, si è concluso il primo grado del processo Mps nei confronti di Profumo, Viola e Salvatori, che – a vario titolo – rispondevano di false comunicazioni sociali in relazione all'operazione Alexandria (già in essere dall’epoca Mussari) per quanto riguarda la semestrale del 30 giugno 2015. La condanna ha anche riguardato la manipolazione del mercato, per i comunicati nel periodo ricompreso tra il 29 aprile 2013 e il 6 agosto 2015. Il tribunale ha inoltre dichiarato prescritto il reato relativamente al bilancio al 31 dicembre 2012 e ha assolto gli imputati per altri due capi di imputazione. Condanna di rilievo per gli imputati, che dovranno risarcire – insieme a Banca Monte dei paschi di Siena – i danni patiti dai risparmiatori, che dovranno essere quantificati, dal giudice civile dopo che la condanna sarà divenuta definitiva. Per il momento, i risparmiatori dovranno attendere ancora.
«Si tratta – commenta l’avvocato Luca Baj di Confconsumatori – di una condanna del tutto inattesa, viste le reiterate richieste di proscioglimento da parte dei pubblici ministeri. Un’originaria richiesta di archiviazione del procedimento era stata respinta al termine delle indagini preliminari: i pm l’avevano riproposta nel corso dell’udienza preliminare, e il giudice dell’udienza preliminare aveva rinviato gli imputati a giudizio. Da ultimo, in dibattimento. Una sconfitta anche per i pubblici ministeri, e una condanna che interessa anche un aspetto di non poco conto». In estate, infatti, l'istituto bancario si era rivolto alla Banca centrale europea (che svolge attività di vigilanza) sostenendo di non dover accantonare riserve relativamente al processo in corso, confidando sul fatto che sarebbero state accolte le richieste assolutorie dei pubblici ministeri: ora il quadro è profondamente diverso, e Mps dovrà considerare la possibilità che migliaia di risparmiatori possano avanzare in futuro richieste di risarcimento danni che potranno minare la solidità patrimoniale dell’istituto di credito, soprattutto considerando le operazioni straordinarie in atto. In questa situazione, Confconsumatori – ammessa anche in proprio come parte civile – e i propri numerosi associati-azionisti dovrebbero, se la condanna passerà in giudicato, procedere con le cause civili per la sola quantificazione del danno.
Pertanto, ecco l'appello di Confconsumatori: «Ci rivolgiamo direttamente alla banca e all’azionista di riferimento, ovvero il Mef, affinché si adoperino con adeguati stanziamenti economici a favore degli azionisti, al fine di evitare ulteriori contenziosi, aprendo un tavolo di trattative con Confconsumatori e le altre associazioni dei consumatori costituite parti civili».
Fonte: Ufficio Stampa
Notizie correlate
Tutte le notizie di Siena
<< Indietro