Nel 1982, il replicante Roy Batty, interpretato dal compianto Rutger Hauer, pronunciava la famosa frase “ho visto cose che voi umani…”, in uno dei monologhi più celebri nella storia del cinema. A distanza di quasi quarant’anni non siamo arrivati ai livelli di fantascienza previsti da Blade Runner, ma la tecnologia di passi da gigante ne ha fatti, eccome.
L’intelligenza artificiale, soprattutto, oggi non è più quello spauracchio dipinto in tanti libri e film di fantascienza, capace di sostituirsi all’essere umano, in maniera sempre più subdola, fino a soggiogarlo definitivamente – qualcuno ha detto Matrix?
Anzi, l’IA (acronimo di Intelligenza Artificiale, dall’inglese AI – Artificial Intelligence) ci è oggi di grande aiuto sotto numerosi punti di vista. Ciò che una volta era la prerogativa dei giganti della tecnologia, in epoca moderna è diventata uno strumento alla portata di (quasi) tutti, con tutte le conseguenze del caso.
Di applicativi dell’intelligenza artificiale ce ne sono davvero tanti, resi possibili anche per società di medio o piccolo livello grazie alla diffusione del cloud computing, quella particolare tecnologia che sfrutta la rete Internet per distribuire da remoto hardware e software, abbattendo nettamente i costi d’accesso.
La sanità, ad esempio, ha beneficiato dell’intelligenza artificiale per analizzare dati e storia clinica dei pazienti, grazie al cosiddetto machine learning, un processo di apprendimento automatico capace di restituire informazioni più precise sul singolo utente, personalizzando ad esempio esami diagnostici o percorsi di cura.
L’esempio forse più lampante di intelligenza artificiale è quello della Tesla automatica, l’automobile fortemente voluta dal miliardario Elon Musk che “si guida da sola”. Attualmente il prototipo è ancora in fase di test, ma in rete circolano già le prime immagini e i primi video di questa vettura che non ha bisogno di alcun essere umano al comando.
Un altro esempio di intelligenza artificiale applicata alla quotidianità risiede nel settore dell’intrattenimento. I casino online, per citare un caso eclatante, fanno uso dell’intelligenza artificiale per raccogliere e analizzare dati e preferenze degli utenti, in modo da proporre i giochi più affini ai loro gusti. Grazie all’IA i casinò permettono di mostrare agli utenti anche l’ultimo gioco a cui si è giocato nel momento gli stessi accedono al portale con una nuova sessione.
Anche il mercato della finanza si sta avvalendo sempre più delle potenzialità dell’intelligenza artificiale. Secondo una ricerca condotta da Accenture, oltre tre Chief Experience Officer su quattro, che lavorano negli istituti di credito, è convinta che entro il 2022 chi non avrà adottato tecnologie di IA non potrà avere successo nel mercato finanziario.
Questi sono soltanto alcuni dei molteplici esempi sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale, che ci fanno capire come il mondo viaggi ormai a una velocità talmente alta che c’è bisogno di una macchina, per stargli appresso.