Covid nelle RSA, Mugnai (FI): "La Regione non ripeta gli errori della prima ondata"

Stefano Mugnai (foto da Facebook)

Ecco le dichiarazioni dell'On. Stefano Mugnai, Vice Presidente del Gruppo Forza Italia alla Camera dei Deputati, componente della XII commissione Affari sociali - Sanità:

"Viste le prime notizie che arrivano dalle Rsa sono molto preoccupato per l'imminente futuro. Durante la prima ondata sono stati gli ospiti delle Rsa, persone anziane di solito con patologie pregresse, a pagare il prezzo più alto in termini di vite umane alla pandemia. Non solo in Toscana, ma certamente anche in Toscana, fu sottovalutata la fragilità di quelle strutture e adesso anche la magistratura sta cercando di far luce sulle responsabilità per quanto accaduto. Ebbene, dopo quella tragica esperienza, sarebbe ancor più grave ed inaccettabile sottovalutare di nuovo il rischio che il virus torni a mietere vittime nelle Rsa come purtroppo ha già iniziato a fare a Greve in Chianti. La Regione non resti inerme ad osservare: giusto prevedere il blocco delle visite e tamponi più rapidi, ma non dimentichi che spesso il virus entra in quelle strutture trasportato inconsapevolmente dal personale che vi lavora. Così e’ accaduto durante la prima ondata nonostante il lockdown che riduceva al minimo i contatti, e così a maggior ragione rischia di accadere durante la seconda ondata. Perché se in primavera gli operatori delle Rsa quando tornavano a casa dal lavoro tornavano in nuclei familiari "bloccati" dal lockdown, oggi invece tornano in nuclei familiari dove i figli vanno a scuola e fanno sport, i partner al lavoro e, seppur dovendo rispettare i protocolli di sicurezza, le persone escono di casa ed hanno una vita sociale con altrettanti frequenti contatti e quindi con occasioni di contagio molto più frequenti rispetto al marzo-aprile scorsi.”.

"Per questo è fondamentale adottare subito, senza ulteriori attese, ogni misura di prevenzione e controllo all’interno delle Rsa, sui chi lavora nelle Rsa e prevedere la pronta sostituzione del personale delle Rsa che dovesse risultare positivo, anche con personale Asl, senza aspettare giorni e senza ridurre i servizi ed i controlli nelle strutture per la riduzione del personale in grado di lavorare a causa del contagio. Il dramma delle Rsa ha dimostrato palesemente a tutti che questo è stato l'anello debole della prima ondata del virus. Adesso però sarebbe folle se la Regione e le Asl dovessero ripetere quasi automaticamente gli stessi imperdonabili errori di programmazione e di gestione dell’emergenza. Non sarebbe tollerabile. Occorre agire tenendo "alta la guardia", senza far caso al fatto che il virus appaia meno letale di prima. Esso lo è solo perché si è abbassata l’età media di chi viene colpito, ma quando purtroppo colpisce persone anziane con patologie pregresse, come nel caso degli ospiti delle Rsa, resta letale come durante i mesi di marzo ed aprile."

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