Ali di Venere, la storia delle grandi donne di Firenze nell'arte e nell'artigianato fiorentino

L’artigianato incontra le donne della storia di Firenze. Ali di Venere è il progetto, ideato da Sara innocenti, la nota influencer fiorentina, anzi l'Inflorencer  giocando con le parole, la più famosa guida digitale fiorentina, e realizzato da Susanna Alisi, la designer di gioielli della omonica azienda orafa. La storia del Rinascimento e dell’età moderna è costellata di personaggi maschili, uomini per un mondo governato da uomini dove le donne celebri sono eccezioni rispetto alla regola. La vita al femminile raramente emerge dall’ombra. Un progetto che mescola arte e la figura di donne troppo spesso dimenticate o quasi mai citate che hanno contribuito come e quanto i suoi nomi illustri maschili, a rendere questa città tra le più amate al mondo, per restituirci i tratti di figure forse meno note eppure dirimenti  nella storia piccola e grande di famiglie e società.

Tre donne dell’amministrazione comunale hanno voluto dare la loro testimonianza. “Ali di Venere – ha spiegato la vice presidente del Consiglio Comunale di Firenze Maria Federica Giuliani – è un progetto di donne per le donne, riflettori su magnifiche storie di donne molto amate e riproposte in chiave contemporanea. Una rilettura che dialoga con il presente e ne valorizza l’audacia, la determinazione, la forza e soprattutto la creatività. L’iniziativa ha anche un risvolto sociale dato che verranno messe in vendita, nel mese di ottobre, mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno, anche delle magliette color rosa, il cui ricavato sarà poi donato alla Fondazione Umberto Veronesi”.

“Un’iniziativa – ha aggiunto l’assessore al Turismo del Comune di Firenze Cecilia Del Re – che mette insieme i punti di forza della Firenze di ieri e di oggi per lanciare un messaggio di forza e consapevolezza per tutte le donne. Artigianato artistico, cultura e socialità diventano in questo progetto un’unica visione di positività che si riflette negli oggetti di uso quotidiano. Un richiamo all’arte e alle donne simbolo di Firenze, che oggi trovano spazio nella cultura collettiva espressa dal nostro artigianato artistico”.

“Il progetto “Ali di Venere” – ha concluso la vice sindaca di Firenze Cristina Giachi – mi sembra rispondere bene all’urgenza di raccontare, con linguaggi contemporanei, la presenza spesso taciuta delle donne nella storia di Firenze. E ringrazio i promotori per l'iniziativa e per la sua declinazione”.

Elettrice Palatina. Ultima erede di Casa Medici, fu umiliata perché, non potendo avere figli, non riuscì a dare continuità alla dinastia medicea. Ma Anna Maria Luisa lasciò ugualmente il segno stipulando uno dei patti più famosi: il “Patto di famiglia”, un documento con il quale legava l’eredità dei Medici a Firenze e a tutti i fiorentini. Viene identificata nell’ancora, perché l’Elettrice Palatina prefigura colei che va oltre i canoni della donna intesa come madre. Colei che, nel suo essere semplicemente donna, può comunque lasciare la sua impronta nel mondo.

“Ci sono state moltissime donne geniali – dice Sara – nella storia fiorentina, sempre troppo poco conosciute, troppo poco citate o ricordate. Da questo desiderio è nata l’ispirazione di sviluppare un progetto che parlasse delle donne. Studiando e approfondendo la vita di queste figure mi sono accorta di quanto le loro storie, il loro vissuto fosse vicino ai giorni nostri, di quanto fossero attuali e di come avrebbero potuto essere donne dei nostri giorni, madri, sorelle, amiche. E così ha preso vita l’idea, non solo mia. Perché questo viaggio, nel tempo e nell’arte, l’ho intrapreso con un’artigiana fiorentina: Susy. Insieme abbiamo cercato di interpretare e riportare  alla luce i messaggi di queste donne. Susy ha ridisegnato in chiave moderna tutte le donne, enfatizzando un lato predominante del loro carattere. Perché ognuna di noi possa riconoscersi in una di queste figure femminili del passato e avere il desiderio di portare avanti il loro pensiero”.

Ad ogni donna è stato attribuito un simbolo che rappresenta in qualche modo la sua figura e il suo essere. Abbiamo pensato e assegnato a ciascuna di loro una frase, una citazione che loro stesse avrebbero potuto dire come esemplificazione del loro messaggio. Un vero manifesto che ciascuna donna di oggi potesse in qualche maniera portare con sé. Abbiamo per questo realizzato una linea di t-shirt con i disegni realizzati da Susy e una linea di gioielli con i simboli di ciascuna donna.

Caterina de’ Medici. Costretta a sposare Enrico II e a trasferirsi in Francia dove non fu mai totalmente accettata. Caterina non solo seppe onorare i suoi impegni ma, alla prematura morte del marito, re di Francia, non solo non si fece da parte come molti avrebbero voluto, ma prese in mano le redini del Paese. L’immagine che la rappresenta è la Corona perché Caterina incarna la donna forte e audace. La donna che non ha paura del potere e sa essere una regina anche senza un re.

Suor Plautilla. È stata la prima pittrice fiorentina riconosciuta. Fu obbligata a entrare in convento quando era adolescente ma la sua vera e grande passione per tutta la vita sarà la pittura. Imparò a dipingere da autodidatta ma vivendo in convento non entrò mai in contatto con i pittori del tempo. E' infatti famosa proprio per aver dipinto, fra l'altro, uomini con tratti spiccatamente femminili. Plautilla rispecchia la donna che crede nei propri sogni e che li porta avanti nonostante tutto e tutti. Questo suo libero arbitrio, che ogni donna ha verso le scelte della propria vita, è rappresentato dal mare.

Venere. Venere è la Dea della bellezza, la donna ideale di una perfezione che in realtà è racchiusa nello scrigno dei suoi difetti: i suoi 7 celebri punti di forza attraverso i quali, nei secoli, cristallizzerà i suoi difetti; i suoi 7 celebri punti di forza attraverso i quali, nei secoli, cristallizzerà la sua immagine. Il suo simbolo sono le ali perché la bellezza che la contraddistingue sono proprio quei difetti che lei sa trasformare in “ali”. La Venere esprime la donna che è fiera del suo corpo, delle sue cicatrici, dei suoi errori. Ecco che i difetti di ognuna di noi possono e devono essere le nostre ali, dei tratti distintivi che ci rendono speciali. Perché la bellezza non è omologazione, come invece accade troppo spesso ai giorni nostri, la bellezza è diversità.

“Ogni donna porta un messaggio – ha detto Susanna Alisi – e questo messaggio è racchiuso in una citazione che gli abbiamo assegnato come mantra per la loro personalità e come messaggio per le donne di oggi che possono rivedersi in loro. Questo progetto si è attuato con una linea di t-shirt e una linea di gioielli di artigianato fiorentino. Le t-shirt hanno il disegno realizzato a mano e rappresentano le donne del passato in chiave moderna con la frase che simboleggia la loro caratteristica predominante”.

Fonte: Comune di Firenze - Ufficio Stampa

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