San Miniato, serata evento del Dramma dedicata a Don Giancarlo Ruggini

(foto gonews.it)

Fede e impegno. Sguardo al futuro. Passione e cultura. Don Giancarlo Ruggini era questo e molto altro. Quando iniziò a collaborar con il Dramma Popolare c’era da ricostruire le coscienze degli uomini lacerate e divise dalla guerra. È ciò che il sacerdote ritenne fondamentale in quei momenti. Serviva però un modo “non convenzionale” che scuotesse le coscienze. Il giovane prete si avvicinò all’Istituto del Dramma Popolare perché scoprì nello spettacolo teatrale, fin dalla prima rappresentazione nel 1947 de La Maschera e la grazia di Ghéon, che aveva seguito da spettatore, una sollecitazione intellettuale ed un lievito di crescita morale e religiosa per le classi meno privilegiate. Fu quella la scintilla che portò il religioso dentro l’avventura del Teatro del Cielo di San Miniato, di cui fu a lungo direttore appassionato, coraggioso, promotore di un teatro che scuoteva anche col turbamento della sfida e della denuncia: da quella dell’egoismo del singolo e dei popoli a quella dell’incoerenza tra la fede professata e la fede vissuta.
Don Ruggini nasceva cent’anni fa e il Dramma, guidato da Marzio Gabbanini, lo ricorda con una conferenza carica di significati, il 15 ottobre alle 21,15 a Palazzo Grifoni (è richiesta la prenotazione dei posti): «Don Ruggini e i folli di Dio: passione per Dio e per l’uomo, sete di giustizia e di verità». Interverranno: il vescovo di San Miniato Andrea Migliavacca, Mario Lancisi, autore del libro «I folli di Dio», la professoressa Maria Fancelli, professore emerito dell’Università di Firenze. Modera lo scrittore Andrea Mancini. E’ l’occasione questa per approfondire la figura di un religioso che ha lasciato un segno importante nella Chiesa e nel teatro italiano. E la cui esperienza può essere serenamente inserita nella galleria di quei «folli di Dio», di cui Lancisi tratteggia sapientemente storia e profilo: il cardinale Elia Dalla Costa, don Giulio Facibeni, Giorgio La Pira, padre Balducci, don Milani, padre Turoldo; tutti accomunati da uno spirito che arde nel nome della giustizia, in terra ancor prima che in cielo.

Fonte: FONDAZIONE ISTITUTO DRAMMA POPOLARE SAN MINIATO

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