“I Consorzi Obbligatori non stanno ritirando i pneumatici da dismettere (PFU) o ne ritirano quantità ridicole e i gommisti non hanno più spazi per lo stoccaggio, si rischia il disastro ambientale”.
È lapidario Raniero Vettori, presidente dei Gommisti di CNA Firenze, nel denunciare la grave situazione in cui si trovano le officine fiorentine che riparano e sostituiscono gomme di auto, moto, camion, autobus, messe in difficoltà dall’inadempienza degli enti preposti alla raccolta dei pneumatici dismessi.
“L’inefficienza del sistema di ritiro sta paralizzando i gommisti: grandi quantità di PFU finiscono per essere stoccati nelle nostre officine e piazzali, talvolta anche su aree di pubblico passaggio, esponendoci al rischio di ispezioni da parte di Vigili Urbani, Asl e ogni altro organo preposto ai controlli che poco sa degli intoppi della filiera. Insomma, con il danno la beffa” prosegue Vettori.
Eppure il servizio è pagato ai Consorzi alla fonte: dai produttori e importatori di pneumatici, che poi lo riversano sui distributori, che a loro volta insistono sui gommisti fino al consumatore finale.
“Il problema? Le vendite dirette al consumatore finale, sia a nero che online che, come facile intuire, non prevedono il versamento dei contributi al Consorzio. Cosicché, le risorse stanziate per i Consorzi non riescono a coprire il costo dei ritiri. La soluzione è normativa: la riparametrazione delle quote di ritiro a carico dei Consorzi con lo sganciamento dal dato fuorviante della quantità immessa in commercio” spiega Vettori.
CNA chiede l’immediato intervento risolutivo del Ministero dell’Ambiente ed il pressing in tal senso del suo rappresentante territoriale, il prefetto Laura Lega.
Il settore autoriparazione conta nella Città Metropolitana di Firenze oltre 1000 imprese.
Fonte: Cna Firenze - Ufficio Stampa
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