Mugnone, restaurata la briglia tra il Barco e l’Indiano prima dello sbocco in Arno

Approfittando della quasi totale assenza di acqua nel suo tratto finale, condizione tipica della stagione estiva per il principale torrente fiorentino il Consorzio è intervenuto per il restauro della grande ultima briglia del Mugnone prima del suo sbocco in Arno, tra Il Barco e la Palazzina dell’Indiano.

L’imponente salto idraulico qui presente ha la fondamentali funzione idraulica di spezzare e diminuire la pendenza del fondo alveo contribuendo così ad evitare erosioni e scalzamenti alla base degli argini, arrestare eventuali fenomeni di rigurgito delle acque d’Arno al passaggio delle piene più importanti e permettere di mantenere qualche riserva d’acqua più a monte durante i periodi più siccitosi a tutto vantaggio della fauna ittica, dell’habitat fluviale e del decoro urbano.

Da tempo il manufatto in pietra e cemento era gravemente degradato e consunto, specie al centro alveo dall’azione dell’acqua. Il lavoro del Consorzio ha permesso di ricalibrare bene il centro alveo per qualche decina di metri a monte e a valle del salto idraulico, ripulendo l’opera, smuovendo e spandendo i sedimenti in maniera tale da restituirli alla fisiologica dinamicità fluviale per poi procedere con il rafforzamento strutturale dell’opera idraulica mediante la posa in opera di rete e cemento.

Una doverosa precisazione, considerate le tante domande che arrivano in merito, la complessità della questione e un modus operandi apparentemente contrario al senso comune: la movimentazione delle terre e sabbie con risistemazione direttamente in alveo del medesimo corso d’acqua non deve destare critiche o preoccupazioni; è ormai ampiamente condivisa la convinzione per cui, al di là dell’impedimento di legge, l’asportazione di materiale dagli alvei non comporta alcun considerevole beneificio in termini di rischio idraulico se non nel brevissimo periodo e fino alla prima nuova piena che tenderà a ridepositare sabbie e ghiaie laddove sono state tolte; mentre invece sono considerevoli i rischi di alvei sempre più incisi, franamenti spondali, scalzamenti strutturali e danni in termini ambientali per le coste con spiagge sempre più in erosione.

“Un altro importante lavoro per il Mugnone e per la città di Firenze – è il commento del Presidente del Consorzio Marco Bottino – Grazie alla sinergia Consorzio-Regione riusciamo ad andare a riqualificare opere e sistemazioni idrauliche su cui non si metteva le mani in maniera strutturale ormai da decenni”.

Fonte: Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno

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