Centinaia di palloncini bianchi e rossi, biodegradabili, hanno preso il volo dalla Basilica di San Miniato al Monte, ieri pomeriggio, in ricordo di Claudio Ciai. Sono passati 10 anni infatti dal tragico incidente che sconvolse la sua vita e quella della sua famiglia. Alla commemorazione erano presenti i suoi familiari, la moglie Daniela e il figlio Francesco, Padre Bernardo, tante associazioni: Zia Caterina di Milano 25 Onlus, l’Associazione Lorenzo Guarnieri, l'Associazione Voa Voa Onlus, l’Associazione Ass.CA, la Fondazione Niccolò Galli, la vicesindaca Cristina Giachi, gli assessori del Comune di Firenze: Cecilia Del Re, Sara Funaro, Tommaso Sacchi e Andrea Vannucci.
Sono stati annunciati i progetti vincitori della seconda edizione del bando #CiaiUnSogno, patrocinato dal Comune di Firenze, per sostenere iniziative rivolte a chi ha subito incidenti stradali o infortuni sul lavoro.
Tremila euro sono stati assegnati a tre vittime di incidenti stradali:
- Ilenia Garofalo, travolta da un’auto mentre attraversava sulle strisce a Sesto Fiorentino nel febbraio 2019, realizzerà un cortometraggio per raccontare la sua storia;
- Ivan Cappellari, che dopo essere stato travolto da una bicicletta ha perso la vista, acquisterà un ausilio che gli consentirà di poter riconoscere i colori;
- Mark Jerome Roma, investito da un mezzo all’età di 5 anni, potrà frequentare un corso di informatica al fine di un inserimento lavorativo.
Claudio Ciai rimase vittima di un grave incidente stradale il 15 settembre 2010, mentre era alla guida dell’auto aziendale, la quale ferma in coda venne travolta da un camion. Riportò lesioni cerebrali, che non gli consentirono più di comunicare, muoversi e alimentarsi. Dopo numerosi tentativi di cura e ostacoli, morì il 19 marzo 2014. Da questa tragica esperienza è nata la Fondazione Claudio Ciai ONLUS, che in soli sei anni ha fatto donazioni a privati ed associazioni di oltre 100 mila euro, a sostegno delle persone che hanno avuto incidenti stradali o infortuni sul lavoro con l’obiettivo di aiutarle a ricostruire al meglio le loro vite, rafforzando la comunità locale con progetti di sviluppo e denunciando cause di ingiustizia e disuguaglianza. Il 100% dei contributi arriva veramente dove c’è bisogno per assicurare una condizione di vita migliore a chi, all’improvviso, acquisisce una disabilità.
Così negli anni la Fondazione ha aiutato Luca a fare un percorso riabilitativo in Austria, Cinzia ad abbattere le barriere architettoniche nel suo appartamento, ha finanziato gli spostamenti di Arturo da casa al centro riabilitativo, ha sostenuto più volte il gruppo sportivo dell'unità spinale di Careggi per le attività dei ragazzi, l'Associazione Ass.CA che si occupa di persone che hanno acquisito gravi cerebro lesioni, e la squadra di basket in carrozzina Le Volpi Rosse. Ancora ha trasformato quadri di persone disabili in una collezione di moda raccogliendo in meno di un mese 27.000 €, ha dato il suo contributo perché Federico realizzasse un video clip per sensibilizzare sul tema infortuni e Antonella installasse un montascale che le permettesse di essere nuovamente autonoma, e ha creato un percorso di visite museali gratuite per persone disabili presso la Galleria degli Uffizi e la Galleria d’Arte Moderna. Durante l’emergenza Covid-19 ha ideato e promosso la raccolta #SostieniUnInfermiere che ha raccolto 55.000 € in 8 giorni per gli infermieri arrivati da fuori regione in supporto dei nostri ospedali.
Oltre alle varie iniziative di sensibilizzazione, raccolte fondi, seminari, tornei di calcio e progetti artistici la Fondazione Claudio Ciai ha pubblicato anche il libro “La Strada della Dignità”, dove non solo è raccontata la loro storia, ma dove per la prima volta in Italia vengono descritti, in un’appendice di facile consultazione, i percorsi che le famiglie devono seguire quando uno dei loro componenti rimane gravemente disabile.
“Questi 10 anni non sono stati semplici - ha raccontato Francesco Ciai, presidente della Fondazione Claudio Ciai ONLUS -. Di colpo mi sono stati strappati i sogni, io e la mia famiglia abbiamo subito veri e propri soprusi. Per mio padre, per me e per tutti coloro vittime di ingiustizie ho deciso di diventare un accanito difensore dei diritti umani, delle diversità e di lottare contro le discriminazioni e i soprusi di ogni genere. E se il dolore per la perdita di mio padre non passerà mai, quel dolore continuerà a darmi la forza per impegnarmi con ancora più determinazione al fianco di chi soffre”.
Fonte: Ufficio stampa
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