Si è aperta ieri con l’inaugurazione presso la Galleria comunale d’arte contemporanea, nella sede di piazza San Francesco, la mostra itinerante “Gli Eroi del quotidiano. Mimmo Paladino per l’Arma dei Carabinieri”, realizzata dall’Arma dei Carabinieri per presentare l’edizione 2020 del Calendario dei Carabinieri, un vero e proprio oggetto di culto stampato dal 1929 con una tiratura di oltre un milione di copie.
Per la realizzazione del Calendario dei Carabinieri 2020 si è partiti da 12 storie autentiche raccolte da altrettante segnalazioni pervenute alla sala operativa dell’Arma che i Carabinieri hanno portato all’attenzione di Margaret Mazzantini, scrittrice di fama mondiale, vincitrice di numerosi premi tra cui lo Strega e il Campiello, che con la sua prosa incisiva ha trasformato vicende reali in toccanti narrazioni.
Sulla base dei testi creati dalla scrittrice, Mimmo Paladino, tra i massimi autori contemporanei, celebre esponente della transavanguardia, che ha visto le proprie opere esposte permanentemente in alcuni dei principali musei internazionali tra cui il Metropolitan Museum di New York, ha creato 12 tavole originali che convertono il racconto in un giocoso turbinio di colori e stilizzazioni.
Il senso di questa esposizione, realizzata grazie al prezioso contributo dell’Arma dei Carabinieri, è quello di voler condividere con la platea degli appassionati di arte l’opera del Maestro Mimmo Paladino, al quale si deve la produzione originale delle immagini realizzate per il calendario dell'Arma del 2020.
Si tratta di una collezione doppiamente originale, in primo luogo per la costruzione, in quanto si svolge sull’organica relazione tra le storie di fatti realmente accaduti, raccontate dalla incisiva penna della scrittrice Margaret Mazzantini, e le immagini, dalla straordinaria forza evocativa, realizzate per l’occasione dal Maestro Paladino.
La seconda ragione di originalità è dettata dalla ricchezza inventiva delle opere del Maestro, che in queste rappresentazioni, di fatto, pur all’interno del suo consolidato linguaggio artistico, propone soluzioni e invenzioni nuove, rendendo unica questa esposizione.
Immergendosi in questa mostra si viene subito attratti dalla prodigiosa forza comunicativa di Paladino, capace con pochi tratti che trascinano in un caleidoscopio di colori, di restituire, senza nessuna intermediazione, l’intimità delle grandi emozioni.
Il suo tratto è un messaggio universale, capace di superare la pura rappresentazione per diventare evocazione che attraverso una figurazione iconica diventa raffigurazione emozionale.
Con i suoi carabinieri a tratti compiutamente delineati, a volte stilizzati, ma sempre riconoscibili, riesce a raccontare gli stati dell’anima, dal dolore alla sorpresa, dal sacrificio alla straordinaria gioia del servizio, come nella fastosità elegante del Carosello. La sua rappresentazione del Carosello dei Carabinieri con la declinazione di tinte nitide, mantiene l’equilibrio e il senso austero della cerimonia, coniugandoli con la sinuosità garbata ed armonica delle forme dei cavalli. La lucentezza dei colori è capace di restituire all’osservatore il ricordo dello sguardo attonito del bambino di fronte alla regalità della cerimonia.
I Carabinieri sicuramente non sono degli artisti, anzi sono probabilmente quanto di più concreto ci possa essere, eppure proprio questa mostra sintetizza quanto sia ricco di emozioni e umanità il lavoro di ogni militare dell’Arma. Nelle storie che raccontano l’attenzione che ogni Carabiniere rivolge alle persone e al suo prossimo c’è una piccola opera d’arte, da cui traspare la consapevolezza che ogni militare, quando quotidianamente compie un piccolo gesto eroico, realizza il grande capolavoro della propria vita.
L’Arma ha raccolto queste immagini nel calendario 2020 e, per un senso di riconoscenza per il privilegio avuto, ha deciso di restituirlo al pubblico con una mostra itinerante, per condividere quest’opportunità con chiunque voglia partecipare a questo viaggio ideale nell’impegno di ogni giorno dei Carabinieri.
All’evento hanno partecipato, oltre ai vertici provinciali delle forze di polizia, ai rappresentanti delle istituzioni, degli enti e della società civile aretina, il Prefetto Anna Palombi, il Presidente del Tribunale Giovanni Fruganti, il Procuratore della Repubblica Roberto Rossi, il direttore della Fondazione Guido d’Arezzo Roberto Barbetti, il Generale Massimo Masciulli, Comandante della Legione Carabinieri Toscana, il Generale Claudio Cogliano, Comandante della Scuola Marescialli e Brigadieri di Firenze, e il comandante Provinciale di Arezzo, Col. Vincenzo Franzese.
Nel suo intervento il Sindaco Alessandro Ghinelli ha rimarcato il legame e la vicinanza che legano l’Arma al territorio, sottolineandone il prezioso lavoro svolto ogni giorno al servizio delle comunità.
Il Generale Massimo Mennitti, Capo del V Reparto Relazioni esterne e comunicazione del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, nel rivolgere il suo saluto ai presenti, ha voluto porre l’accento sul carattere iconografico innovativo e sul valore artistico delle tavole realizzate dal maestro Paladino, ma anche sull’incredibile forza delle narrazioni della scrittrice Mazzantini.
La mostra rimarrà aperta al pubblico sino al 27 settembre.
Fonte: Ufficio stampa
Notizie correlate
Tutte le notizie di Arezzo
<< Indietro