Dalla passerella alle fasi produttive. In una piazza simbolo della città. Oggi 2 settembre 2020 Cuoio di Toscana, il consorzio leader nella creazione di cuoio da suola, con quote di mercato pari al 98% di quello italiano e oltre l'80% di quello europeo, è stato protagonista di una speciale performance live all’interno della cornice suggestiva di Piazza Santa Maria Novella.
Grazie all'allestimento di un vero e proprio tavolo da lavoro, un artigiano ha mostrato le fasi dettagliate di costruzione delle calzature con la materia prima di Cuoio di Toscana e il presidente Antonio Quirici ha raccontato il Consorzio, che vede sette concerie associate dell’eccellenza, parlando anche di sostenibilità, economia circolare e nuovi progetti.
L'evento live è nato per porre l'attenzione sulle specifiche fasi manifatturiere della filiera di Cuoio di Toscana, materiale naturale per vocazione, plastic free, dall'animo green e rispettoso del territorio, scelto dai principali brand del lusso internazionali per le loro creazioni.
Quattro i focus svelati durante la performance, sintesi che ripercorre un mestiere antico che, oggi più di sempre, ha un valore indiscusso. Si parte dalla materia prima per mostrarne le tre forme essenziali: pieno fiore, smerigliato e tinto in botte e le caratteristiche peculiari di Cuoio di Toscana derivanti dall’esclusiva concia lenta in vasca al vegetale. Il cuoio così lavorato è sostenibile a partire dal suo DNA perché si basa sul concetto di economia circolare, visto che il pellame lavorato dalle concerie del Consorzio è uno scarto dell'industria alimentare, che in questo modo non solo viene valorizzato, ma non necessita neanche di smaltimento.
Il secondo step del percorso è dedicato ai tannini e alla qualità nella slow production. I tannini, sostanze 100% naturali che si legano alle proteine della pelle, garantiscono una concia esente da metalli, a tutela della salute dei consumatori e della qualità del prodotto e dell'ambiente. Grazie ai tannini il cuoio è traspirante, versatile, sicuro e acquisisce un profumo intenso dalle sfumature molto naturali.
Il focus successivo è invece sulle principali metodologie di rifinizione del cuoio, fase che ha avuto uno sviluppo considerevole per andare incontro alle esigenze delle aziende fashion e che ha raggiunto risultati esclusivi proprio partendo da una materia prima di eccellenza come Cuoio di Toscana.
Il percorso si conclude con l'illustrazione delle principali costruzioni di calzature uomo e donna e con la dimostrazione visiva dei vari passaggi.
Cuoio di Toscana, è stato scelto per la propria natura di eccellenza per la realizzazione di alcuni pezzi esclusivi – un capospalla e due accessori – che Domenico Dolce e Stefano Gabbana hanno inserito nella straordinaria collezione maschile di Alta Sartoria e per la copertina di un libro, edito in edizione limitata, dedicato agli artigiani di Firenze.
“Il Rinascimento fiorentino per noi rappresenta lo straordinario, la creatività pura, l'abilità manuale di altissimo livello, così come l'amore per l'arte, il Fatto a Mano e l'Italia sono da sempre punti fermi del nostro lavoro. Coinvolgere gli artigiani è stata una scelta naturale, siamo stati conquistati dalla loro sapienza, maestria e devozione”, commentano Domenico Dolce e Stefano Gabbana.
“La tre giorni di eventi Dolce&Gabbana, in collaborazione con Pitti Immagine e il Comune di Firenze, ha portata internazionale - spiega Antonio Quirici presidente del Consorzio Cuoio di Toscana - promuove l'immagine della città e del suo indotto in maniera alta e importante. Per questo è in linea con gli obiettivi del Consorzio che promuove il valore di una materia prima così iconica e sostenibile, apprezzata e riconosciuta su tutti i mercati. Questo evento è per noi motivo di orgoglio perché celebra la maestria e il prestigio del Made in Italy e del Made in Tuscany, valori che sono comuni.”
Fonte: Ufficio Stampa
Notizie correlate
<< Indietro