Da questa mattina, 31 agosto, il gruppo Ristoratori Toscani ha organizzato una protesta davanti al palazzo della Regione Toscana in piazza Duomo a Firenze per ricordare il ristoratore fiorentino morto suicida lo scorso 22 agosto.
L'intento del sit-in è quello di sensibilizzare le istituzioni sulle difficoltà delle imprese di settore e denunciare l'insufficienza delle misure su supporto al comparto della ristorazione. Una delegazione del gruppo ha incontrato l'assessore regionale al commercio Stefano Ciuoffo, mentre l'assessore al commercio del Comune di Firenze, Federico Gianassi, ha presenziato al sit-in dei ristoratori.
I Ristoratori Toscani hanno incontrato i manifestanti anche il candidato del centrosinistra alle elezioni regionali, Eugenio Giani, e la candidata del centrodestra Susanna Ceccardi.
"Abbandonati dalle istituzioni"
Il 22 agosto sia la giornata nazionale del ristoratore. E' la proposta dell'associazione 'Ristoratori Toscana', di cui fanno parte 15mila imprenditori in Toscana (mille a Firenze), che questa mattina è scesa in piazza per ricordare il ristoratore che si è tolto la vita il 22 agosto e denunciare la mancanza di aiuti da parte delle istituzioni. In piazza del Duomo, nel rispetto delle norme di distanziamento, una rappresentanza di cento imprenditori provenienti da tutta la Toscana, tra cui il fratello del ristoratore che si è suicidato, si sono ritrovati dietro lo slogan "Abbandonati dalle istituzioni".
“Ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni - spiega Pasquale Naccari, portavoce del gruppo Ristoratori Toscana -, da mesi denunciamo le difficoltà che ci ritroviamo a vivere tutti quotidianamente. Fino ad oggi nessuno ci ha ascoltati. Gli unici che ci hanno provato a dare una mano sono state le istituzioni comunali, concedendo per esempio i tavolini all'aperto. Ma per il resto nessun aiuto concreto è arrivato. E non siamo i soli a non aver avuto sostegni: tutto il commercio, ambulanti, tassisti, partite Iva”.
"Abbiamo cercato in tutti i modi di lanciare gridi di allarme che ancora oggi sono rimasti inascoltati - prosegue Naccari -. Abbiamo cercato di spiegare che i canoni di affitto sono rimasti invariati, che il costo delle utenze è rimasto lo stesso, che se si infetta qualcuno all’interno del locale non è previsto nessuno indennizzo per il titolare. Non è stato fatto nulla. Tra l'altro i mesi duri sono alle porte, settembre, ottobre, novembre. E se non si fa qualcosa oggi non si potrà più fare niente in futuro. Chiediamo di non ignorare questo grido d'allarme che arriva da tutta Italia, dalla Sicilia, dal Piemonte, dalla Puglia, dall'Emilia Romagna, solo per fare qualche esempio. E soprattutto chiediamo che questi drammi non cadano nel dimenticatoio perché quanto successo non accada mai più. Perché a noi sembra che dopo pochi giorni le istituzioni si siano già dimenticate di questa tragedia”.
Una delegazione di Ristoratori Toscana è stata poi ricevuta dall’assessore Stefano Ciuoffo. “Gli abbiamo portato tutte le nostre richieste - riferisce Naccari -: intanto, un numero verde per aiutare, tramite commercialisti, avvocati e specialisti, chi è in difficoltà, un aiuto economico per chi non ce la fa ad andare avanti con la sua attività e, ancora, indennizzi per le attività chiuse per quarantena, il blocco dei leasing ed il rinvio delle rate. Infine, non dimentichiamoci che l’accesso al credito è fermo al palo e questo è inammissibile”.
Marcheschi (FdI): "Servono urgenti interventi su credito e locazioni”
“Le istituzioni non possono abbandonare i ristoratori toscani. Stiamo parlando di 15.000 aziende solide e sane travolte dall’emergenza Covid, che si sono ritrovate con fatturati azzerati e gli aiuti per il settore della ristorazione sono stati assolutamente insufficienti. Servono urgenti interventi sul credito e sulle locazioni, tema diventato la spada di Damocle di ogni proprietario che sta decidendo, nella maggioranza dei casi, o di non riaprire o di chiudere definitivamente -dichiara il Consigliere regionale Paolo Marcheschi (Fdi), che ha partecipato, a Firenze davanti alla Regione Toscana, al presidio dei ristoratori toscani- Governo e Regione non possono più rimanere sordi davanti al grido d'aiuto che è poi quello di tutto il commercio, ambulanti, tassisti, partite Iva. La Regione toscana è quella che meno ha sostenuto partite Iva e aziende. Secondo i dati di Confcommercio e Confesercenti, ad agosto le attività della ristorazione hanno perso l’80% rispetto al 2019. Il Covid e la forte diminuzione di presenze turistiche ha avuto un effetto a dir poco devastante per le finanze delle moltissime attività ristorative e ricettive del centro storico di Firenze: in tre mesi è stato perso 1 miliardo di euro”.
Stella (FI): "La Regione Toscana corra in aiuto dei ristoratori, tempo scaduto"
"Siamo totalmente a fianco della battaglia dei ristoratori fiorentini e toscani. Perché le loro attività possano riprendere a pieno regime, occorre che la Regione Toscana prenda subito misure urgenti a favore di imprese e attività: se questo non verrà fatto, la colpa di chiusure e disoccupazione sarà della sinistra". Lo afferma il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella (Forza Italia), che oggi era presente alla manifestazione dei ristoratori in piazza Duomo, a Firenze, davanti alla sede della Regione Toscana.
"La tragedia del ristoratore che si è tolto la vita alcuni giorni fa nella nostra città - sottolinea Stella, capolista di Forza Italia nel collegio Firenze 1 - è la punta dell'iceberg di un malessere che cova nel mondo della ristorazione e del turismo in Toscana, messo in ginocchio dalla pessima gestione dell'emergenza Covid da parte del Governo e delle istituzioni. Senza aiuti economici e veri sgravi fiscali, circa il 60% dei ristoranti toscani rischia concretamente di chiudere entro metà ottobre, come da allarme lanciato dall'associazione Ristoratori Toscani".
"Non possiamo stare a guardare, oltre al Governo (che ha dato poche briciole), anche la Regione Toscana - è l'invito di Stella - deve intervenire subito con aiuti a fondo perduto per i ristoratori e le loro attività. Il PIL toscano nel 2020 segnerà un - 9%, e si calcola una perdita di 100.000 posti di lavoro, di cui almeno 29.000 in ambito turistico (previsioni Irpet). Purtroppo il 70% dei ristoratori non ha avuto sconti sull'affitto del fondo, solo il 25% ha raggiunto un accordo e può beneficiare di una significativa riduzione del canone di locazione. Servono aiuti economici concreti e immediati, che consentano ai ristoratori di respirare".
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