L’incendio sviluppato nella notte dell’11 agosto scorso ha coinvolto la ditta SILO Spa, un’azienda che produce oli ed acidi grassi per il settore industriale, zootecnico e farmaceutico a San Bartolo a Cintoia. L’Area Sanità Pubblica veterinaria e sicurezza alimentare dell’AUSL Toscana centro ha prontamente attivato un programma di verifiche analitiche per confermare l’assenza di ricadute significative di sostanze pericolose nelle verdure coltivate in numerosi impianti situati vicino all’incendio.
L'analisi delle condizioni metereologiche dell'evento e delle matrici interessate dal rogo ha indotto l'Azienda Sanitaria a ritenere che non fossero giustificati particolari e specifici provvedimenti restrittivi sulla vendita ed il consumo degli ortaggi.
Gli esiti delle prime indagini, svolte seguendo un piano di campionamento redatto sulla base di uno studio dell'area di ricaduta, hanno riguardato la presenza di acrilammide e policlorobifenili (PCB).
L’ acrilammide è una sostanza tossica che si forma quando cibi contenenti zuccheri e aminoacidi sono sottoposti, anche durante il processo di cottura a temperature elevate di oltre 200°C. Il contaminate è stato preso in considerazione in quanto buona parte dei materiali bruciati erano farine di leguminose e cereali.
Gli esiti sono stati assolutamente rassicuranti, in nessun campione, si sono rilevate, sia in superficie che nel totale delle pianta, quantità significative di acrilammide nè tali da giustificare il sospetto di un accumulo a seguito dell'incendio.
Per i dati relativi alla presenza di PCB, composti aromatici noti per la loro tossicità e capacità di bioaccumulo, normalmente considerati tra i più pericolosi inquinanti in caso di incendi, tutti i campioni hanno offerto esiti tranquillizzanti e ampiamente al di sotto dei limiti precauzionali definiti dalla normativa vigente.
Fonte: Azienda Usl Toscana Centro - Ufficio stampa
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