Ad oltre 2 mesi dalla delibera con cui la Regione Toscana disponeva la riapertura dei centri diurni per disabili gravi, dopo i mesi di stop per Covid, la situazione a Firenze è lontana dalla normalità con molti centri ancora chiusi.
San Luigi (O.D.A.), Barbieri, Dino Campana, La Riforma, è lunga la lista dei centri disabili che da marzo non hanno ripreso l’attività. Anche al centro diurno per disabili gravi Cerbaiola, nella zona collinare di Empoli, non è mai ripresa regolarmente. Attualmente infatti l’attività viene garantita solo al mattino e senza il servizio mensa.
Riceviamo quotidianamente segnalazioni da parte di familiari di disabili che ci raccontano la loro situazione – dice il Presidente dell’Associazione In Nome dei diritti onlus, Alessandro Martini - queste famiglie sono profondamente provate da diversi mesi in cui hanno avuto a carico, fisicamente ed economicamente, h24 i propri figli, si sentono abbandonate dalle Istituzioni.
Posso comprendere le difficoltà organizzative dei centri ma quelle delle famiglie sono di gran lunga superiori, su questo nessuno può avere dubbi.
L’inattività di questi mesi ha provocato una regressione in tanti ragazzi, occorre che riprendano quanto prima la loro regolarità come previsto anche dai loro piani personalizzati (Parg).
Quello che si svolge nei centri diurni è un servizio previsto dai Livelli essenziali di assistenza, un servizio previsto nei piani individuali di questi ragazzi, un servizio la cui interruzione non può essere giustificata nemmeno dalla prolungata emergenza.
Chiediamo a Comune ed Asl cosa intendano fare per questi cittadini disabili gravi, cittadini che non possono protestare, e per le loro famiglie.
Alessandro Martini, presidente associazione In nome dei diritti Onlus
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