Coltivavano ortaggi e verdure con fitofarmaci non autorizzati o scaduti, inoltre avevano stipato rifiuti di varia natura nelle serre e avevano violato molte altre norme, quali quelle sui contratti lavorativi. Un orto gestito da una cittadina di origine cinese è finita nel mirino dei carabinieri forestale di Empoli, che hanno agito assieme a Arpat e personale Asl Toscana Centro. Numerose le irregolarità, che hanno portato a denunce, sequestri e multe salate.
La titolare dell'attività è stata infatti denunciata. I carabinieri forestale hanno sequestrato i terreno in uso alla ditta, i rifiuti e un manufatto abusivo. Il tutto ha un'estensione di circa 33mila metri quadrati, ergo più di tre ettari. Sono state elevate sanzioni per 7.500 euro e per l'uso di fitofarmaci non autorizzati la sanzione va da 15mila a 150mila euro.
All'interno dell'area di coltivazione erano presenti rifiuti di varia natura, sparsi o nascosti parzialmente. Era immondizia riferibile alle attività dell'azienda, quindi anche fitofarmaci scaduti o contenitori non bonificati. La titolare dell'azienda non aveva documenti attestanti il regolare smaltimento dei rifiuti dell'attività, iniziata nel 2017. In più una porzione di terreno era stata trasformata da agricola a residenziale, con vani 'improvvisati' usati presumibilmente come alloggi stabili: erano in condizioni ambientali e igieniche pessime, senza acqua potabile, elettricità o servizi igienici.
Erano presenti, intenti a lavorare, cittadini di origine cinese - di cui uno privo del permesso di soggiorno - e un uomo di origine albanese di cui è in corso di verifica la regolarità. Per quelli regolari sul territorio italiano sono in corso verifiche circa la posizione lavorativa, poiché non è stato mostrato il contratto di assunzione.
Inoltre non era presente la tracciabilità delle sementi utilizzate, né documentazione di acquisto delle stesse, importate dalla Cina e non certificate. L'orto deteneva anche fitofarmaci integri o utilizzati, alcuni dei quali o revocati o senza autorizzazione o addirittura scaduti. La titolare dell’azienda non è stata in grado di mostrare né registro dei trattamenti, né fatture d’acquisto dei fitofarmaci, né patentini per l'utilizzo.
Il personale ARPAT valuterà le modalità più idonee per il campionamento delle matrici ambientali al fine di verificare eventuale contaminazione da fitofarmaci. Sempre Arpat ha proceduto al campionamento degli ortaggi e delle verdure poste in commercio al fine di verificare la presenza di tracce di fitofarmaci sugli stessi. Ha inoltre impartito prescrizioni per la mancanza di igiene dei luoghi di produzione e detenzione degli ortaggi.
Il personale dell’ASL Prevenzione sui Luoghi di lavoro ha rilevato illeciti ed ha proceduto ad elevare prescrizioni. Invece ASL Veterinaria ha elevato una multa per mancanza di codice aziendale necessario alla detenzione degli animali da cortile e prescrizioni in merito alle modalità di detenzione degli animali e al rischio influenza aviaria.
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