Quarant'anni fa la Strage di Bologna, Mattarella: "Vicinanza ai familiari delle vittime"

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Oggi, domenica 2 agosto 2020, sono quarant'anni da una delle stragi più agghiaccianti della storia d'Italia. Il 2 agosto 1980 alle 10.25 scoppia una bomba alla stazione di Bologna, moriranno ottantacinque persone. L'esplosione avviene per mano fascista. Andranno in galera Giusva Fioravanti e Francesca Mambro, anche se la vicenda è tuttora ammantata da una coltre di misteri.

La Strage di Bologna è ancora un ricordo vivido nella mente di una generazione. Due delle vittime dell'esplosione, le più vicine alla valigia piena di esplosivo, si chiamavano Maria e Angela Fresu. Erano madre e figlia, avevano 24 e 3 anni, venivano dalla Toscana, per la precisione da Montespertoli.

Non sono le sole. Verdiana Bivona aveva 22 anni ed era di Castelfiorentino, Lina Ferretti era una 53enne di Livorno, Roberto Procelli aveva 21 anni e veniva da Anghiari. Queste le cinque persone toscane venute a mancare quel terribile 2 agosto di quaranta anni fa.

Il presidente Mattarella: "Vicini ai familiari"

"In occasione del quarantesimo anniversario della strage della stazione, che provocò ottantacinque morti e oltre duecento feriti, desidero - a distanza di pochi giorni dalla mia visita a Bologna e dall'incontro nel luogo dell'attentato - riaffermare la vicinanza, la solidarietà e la partecipazione al dolore dei familiari delle vittime e alla città di Bologna, così gravemente colpiti dall'efferato e criminale gesto terroristico. Riaffermando, al contempo, il dovere della memoria, l'esigenza di piena verità e giustizia e la necessità di una instancabile opera di difesa dei principi di libertà e democrazia" sono le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Firenze presente alla commemorazione a Bologna

Il presidente del Consiglio comunale Luca Milani, col Gonfalone, ha rappresentato Firenze alle cerimonie in ricordo delle vittime della strage di Bologna di cui ricorre il 40° anniversario.

“Una brutta pagina della storia terroristica del nostro Paese, nella quale finalmente oltre agli esecutori materiali, dei terroristi dei Nar, si cominciano a vedere dei frammenti di verità e ad individuare i mandanti.

E’ sempre più chiaro – aggiunge il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – il coinvolgimento della loggia massonica P2, del suo intreccio con pezzi deviati dello Stato, dei Servizi segreti, della finanza, il ruolo attivo nel finanziamento della strage e nei depistaggi successivi.

Se oggi, dopo 40 anni esatti, sono ancora aperte le indagini della Procura Generale di Bologna e si segnano finalmente dei possibili nuovi sviluppi, questo lo dobbiamo, oltre naturalmente ai magistrati che onorano così il proprio compito, alle associazioni dei familiari e vittime delle stragi, che non si sono mai arrese e che hanno continuamente tenuta alta l’attenzione dell’opinione pubblica.

Adesso – conclude il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – è necessario un ultimo atto di coraggio e di verità e cioè rendere effettivamente pubblici tutte le carte, i dossier conservati ed acquisiti dai nostri servizi segreti, così come chiesto da anni da Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione tra i familiari delle vittime della strage di Bologna; solo con la piena verità i familiari, l’opinione pubblica ma anche le 85 vittime innocenti, potranno trovare finalmente la pace”.

'L'ora della verità' si esprime

"Strage di Bologna, 40 anni dopo. Questa mattina, alle 10.25, oltre 30 città italiane si sono fermate per due minuti. Nelle piazza più rappresentative del Paese, un minuto di raccoglimento è stato dedicato alle vittime, il secondo per la verità e quindi nei confronti di chi ha subito condanne ingiuste e immotivate
Numerosissima la presenza, silenziosa ed ordinata. A Roma oltre 300 persone si sono radunate in Piazza del Popolo, ognuno con indosso la pettorina con le scritte “Bologna 2 agosto. Nessuno di noi c’era” e “strage di Bologna, 40 anni di bugie”. E così anche in altre città.
Come era stato ampiamente anticipato, non erano presenti simboli di partiti o movimenti politici.
Oggi, come 40 anni fa, abbiamo ribadito con voce forte che “Nessuno di noi era a Bologna”.

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