“Come Regione riconosciamo il valore storico e architettonico dell’Acquedotto Leopoldino, che è inserito in un contesto di rilevo naturalistico e paesaggistico, e ritieniamo il suo recupero e la sua valorizzazione, non solo un elemento di promozione della conoscenza e della conservazione del patrimonio culturale, ma anche di promozione della cultura del paesaggio, oltre che un potenziale di attrazione turistica. E' per questo che abbiamo deciso di dare avvio ad un percorso che prevede poi la stipula di un apposito protocollo di intesa”.
La vicepresidente e assessore regionale alla cultura, Monica Barni, spiega così la delibera che lei stessa ha portato in Giunta per l'approvazione, grazie alla collaborazione delle istituzioni coinvolte e del consigliere regionale Francesco Gazzetti. Prevede di avviare un percorso concertato con i soggetti interessati, che possa garantire la conservazione e la valorizzazione dell’Acquedotto Leopoldino.
I sei soggetti protagonisti sono, oltre alla Regione, la Provincia di Livorno, il Comune di Livorno, il Comune di Collesalvetti, la Soprintendenza per i beni ambientali, architettonici, artistici e storici di Pisa e ASA SpA.
Iniziato nel 1793, l’Acquedotto Leopoldino ha un indubbio valore architettonico, è inserito in un contesto di rilevo naturalistico e paesaggistico e rappresenta un rilevante esempio di architettura storica, con strutture che si snodano per oltre 18 chilometri dalle sorgenti di Colognole, nel Comune di Collesalvetti, attraverso le colline livornesi, fino al capoluogo, con tratti in superficie, sopraelevati ed interrati, con viadotti, trafori gallerie, tempietti, conserve, casotti, muraglioni e oltre trecentocinquanta arcate. In città ne sono punti terminali il Cisternino o Purgatorio di Pian di Rota, il Cisternone o Gran Conserva di Riseccoli e il Cisternino di città o Piccola Conserva.
Insomma, si tratta di un bene culturale corredato da vincolo architettonico di tutela diretta e costituisce una delle più rilevanti emergenze storico-architettoniche del Parco Provinciale dei Monti Livornesi.
L’acquedotto, gestito da ASA SpA, svolge ancora la sua funzione relativamente al servizio idrico, è di proprietà del Comune di Livorno, anche se il tracciato insiste prevalentemente sul territorio del Comune di Collesalvetti.
La delibera approvata dalla Giunta regionale prevede l’elaborazione di un programma unitario di fattibilità per il recupero, il restauro e il ripristino dell’Acquedotto Leopoldino, in modo da garantirne la fruizione in sicurezza, per giungere successivamente alla valorizzazione complessiva dell’opera monumentale, istituendo a questo scopo un “Gruppo di lavoro permanente.
Fonte: Regione Toscana
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