Latte ovino, da Coldiretti Toscana secco No a protocollo d'intesa di fine legislatura

Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana

Secco ‘no’ di Coldiretti Toscana al protocollo d’intesa per la filiera ovicaprina proposto dall’Assessore all’Agricoltura Remaschi, perché non serve un atto di fine legislatura assolutamente privo di contenuti utili a ridare sostanza al tavolo di filiera. “Avevamo chiesto un atto forte con contenuti innovativi e di tutela per tutta la filiera. Non ci stiamo a firmare un protocollo che non detta regole chiare, ma si limita semplicemente a impegnare verso attività di informazione agli allevatori che Coldiretti già svolge regolarmente”, afferma il presidente di Coldiretti Toscana, Fabrizio Filippi.

“Dopo i mesi di lockdown causati dal Coronavirus, con un emergenza che non è certamente ancora definitivamente chiusa, dopo quanto hanno vissuto nei mesi scorsi – insiste il presidente Filippi - a causa di posizioni speculatorie che hanno portato a prezzi in caduta libera, decisi unilateralmente dai trasformatori, gli allevatori non possono certamente accontentarsi di scelte e posture da salotto”. Il protocollo d’intesa non può prescindere “da due punti cardine, quali l’individuazione con l’ausilio di ISMEA e ARAT dei costi di produzione del latte ovino calcolati e certificati, del quale si dovrà tenere conto nelle trattative successive per la composizione del prezzo del latte alla stalla e l’esclusione dai finanziamenti pubblici regionali dei trasformatori che importano latte dall’estero”, aggiunge il presidente Filippi.

“C’è purtroppo chi ha sfruttato il proprio potere contrattuale per pagare prezzi stracciati alimenti deperibili come il latte. Questo atteggiamento inaccettabile non può certamente essere derubricato con un protocollo d’intesa ‘alla vogliamoci bene’”, dichiara il direttore di Coldiretti Toscana, Angelo Corsetti. “Il prezzo del latte alla stalla per legge non può andare sotto i costi di produzione calcolati e certificati da ISMEA, pertanto il taglio di oltre l’11% del prezzo imposto agli allevatori è uno schiaffo ad una filiera da sempre impegnata nella produzione anche di prodotti DOP, i cui costi non possono gravare soltanto sull’anello più debole della catena. Il protocollo d’intesa deve fare riferimento a questi parametri, in caso contrario non serve”, conclude il direttore Corsetti.

Coldiretti Toscana precisa che lo studio di ISMEA è pronto e al vaglio del Ministero, non tenerne conto è un errore strategico e di visione che l’Organizzazione non intende avallare.

E’ fondamentale garantire la stabilità dei prezzi lungo tutta la filiera per bloccare ogni tentativo di speculazione – conclude Coldiretti - a danno dei consumatori e di agricoltori e allevatori che devono poter continuare a produrre per difendere la sovranità alimentare del Paese in un momento di grandi tensioni internazionali sugli scambi commerciali.

Fonte: Coldiretti Toscana - Ufficio Stampa

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