Gaia, "Ora posso continuare. Datemi ancora cinque minuti. Ho bisogno di guardare ancora un po’ il percorso da fare. So io dove cercarlo"
“Quale è stata la tua àncora durante il lockdown?”. E’ nato con questa domanda sui social network il progetto “Storie di ÀNCORE” del fotografo fiorentino Antonio Viscido, professionista apprezzato da anni soprattutto nei settori spettacolo e cultura.
L’intento è quello di raccontare il dopo emergenza, elementi e storie che ci hanno aiutato ad attraversare l’uragano e che ci stanno aiutando a ripartire.
Marco, "Chilometri per attraversare terre dure e complicate. Migliaia di passi nella neve. Tanta bellezza del Mondo. Non saranno mai così belli, come quelli che mi insegnerete voi a fare"
Nel giro di pochi giorni hanno risposto in tantissimi, da ogni angolo d’Italia. E così dal progetto si è passati al viaggio: Antonio Viscido ha iniziato a girare lo Stivale – continuerà fino ad autunno - per ascoltare e fotografare chi ha voluto raccontargli la sua storia.
Gaia, "Ora posso continuare. Datemi ancora cinque minuti. Ho bisogno di guardare ancora un po’ il percorso da fare. So io dove cercarlo"
Il blog www.storiediancore.it che documenta il tutto è diventato un caso web, in centinaia leggono, commentano e chiedono di rivelare le proprie storie, alimentando la voglia di raccontarsi.
Sul sito sono pubblicati i “backstage” degli incontri, vengono svelati indizi per comprendere le storie, le àncore, senza mai esplicitarle realmente.
Spiega Antonio Viscido: “Oggetti, persone, luoghi, azioni, idee, sogni… Ognuno di noi ha avuto la sua ‘àncora di salvataggio’ durante il lockdown. Da qui sono nate piccole/grandi storie che cerco di raccontare attraverso le immagini. L’isolamento prolungato può portare a perdere l'equilibrio, o ad avere paura di perderlo. L’àncora è un appiglio a cui aggrapparsi”.
“Storie di ÀNCORE” diventerà una mostra itinerante e un libro.
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Jet, “Andare avanti, ma non solo, anche salire. Arrivare ai piani alti, altissimi. Come con un ascensore, per trovare il posto giusto dove conservare l’anima”
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Marco, “Chilometri per attraversare terre dure e complicate. Migliaia di passi nella neve. Tanta bellezza del Mondo. Non saranno mai così belli, come quelli che mi insegnerete voi a fare”
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Gaia, “Ora posso continuare. Datemi ancora cinque minuti. Ho bisogno di guardare ancora un po’ il percorso da fare. So io dove cercarlo”
Fonte: Ufficio Stampa
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