Comuni e sindacati del Tavolo per le Politiche di genere sostengono la proposta di legge Zan


Il Tavolo per le Politiche di Genere sostiene il disegno di legge, presentato da Alessandro Zan contro l’omofobia e transfobia. Il DDL uniforma e unifica cinque proposte parlamentari avanzate sullo stesso tema in questi ultimi anni ed agisce su due fronti. Da un lato il documento punta ad estendere il peso dell’attuale reato di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi (art. 604 bis Codice Penale) a ragioni di genere, orientamento sessuale o identità di genere. Dall’altro la proposta punta ad ampliare la copertura dell’aggravante delle motivazioni etniche, nazionali, razziali o religiose alla base di reati punibili con pena diversa dall’ergastolo (art. 604 ter).

“Riteniamo che la sua approvazione rappresenterebbe un passo in avanti - dichiarano affermano le assessore alle Pari opportunità Laura Cioni, Marina Baretta, Consuelo Cavallini, Francesca Cellini, Maria Grazia Esposito e le rappresentanti sindacali Daniela Borselli, Laura Scalia, Maria Grazia Viganò, e Paola Vecchiarino -   nel superamento di una discriminazione ancora troppo pesante che lede la dignità delle persone. Abbiamo la consapevolezza che una legge non è sufficiente a cambiare insani e pericolosi atteggiamenti ma può, affiancata da un’attività di educazione inclusiva e una formazione permanente, abbattere barriere e pregiudizi e contribuire alla costruzione di una polis dove ognuno possa trovare il suo posto e in tutta libertà dare il suo apporto per la costruzione di un mondo migliore”. Il dibattito pubblico sul disegno di legge è in corso in questi giorni. La discussione della proposta in aula di Montecitorio è prevista per lunedì 27 luglio. “Ci auspichiamo - aggiungono - che entro la prima settimana di agosto possa essere approvata per passare l’iter in Senato”.

Il disegno di legge non interviene sulla libertà di opinione ma su chi propaganda idee fondate sulla superiorità o sull'odio razziale o etnico, istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. “L’obiettivo - concludono i rappresentanti del tavolo - è quello di realizzare un quadro di maggiore tutela per le persone Lgbt inserendo nel codice penale tutte le fattispecie di discriminazioni previste da disposizioni di legge già in vigore. Chi disapprova o si sente minacciato dal ‘mondo gay’ potrà quindi esprimere il proprio pensiero, non potrà, per le stesse motivazioni, istigare all’odio e alla violenza”.

 

Il Tavolo per le Politiche di genere è costituito dai Comuni di Bagno a Ripoli, Barberino Tavarnelle, Greve in Chianti, Impruneta, San Casciano in Val di Pesa dalle sigle sindacali CGIL Chianti, SPI Firenze, CISL-FNP Chianti, UIL Firenze.

Fonte: Ufficio Stampa

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