Sara Bencini se n'è andata a soli 51 anni. Maestra dell'arte orafa, una tradizione della sua amata Firenze che ha portato fino a Bombay, per poi tornare a casa alla scoperta di una terribile malattia. Nella sua carriera ha collaborato con Luis Vitton, Gucci, LuisaviaRoma e infine Shazè. Negli ultimi mesi, durante l'emergenza Covid, era costretta a fare terapia da casa ma non ha mai perso il sorriso e la voglia di fare. Con semplicità e coraggio aveva tenuto aggiornati i suoi amici su Facebook sulle sue vicende di salute. Senza mollare mai, come la 'tigre di Mompracem' che amava citare per i suoi viaggi in India.
Il cordoglio di Alessandro Draghi
“Esprimo personale cordoglio per la dipartita di Sara Bencini, fiorentina che viveva e lavorava nell'Oltrarno, praticava le arti minori, dall'oreficeria alla lavorazione delle pietre. Era un esperta riproduttrice di gioielli di scena per il cinema e il teatro (la sua tecnica preferita era la cera persa, tanto amata da Benedetto Cellini).
Negli anni – spiega il capogruppo di Fratelli d’Italia Alessandro Draghi – sviluppa partnership e collaborazioni con aziende di moda per poi crearne una tutta sua. Con lei viene a mancare una figura dedita ed abnegata ad una delle professioni simbolo della storia della città, che tutto il mondo ci invidia”.
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